21.01.2023 – 07.30 – Si รจ tenuta ieri a Casa Cavazzini la presentazione dei quattro dipinti appartenuti a Filippo Brunner, imprenditore ebreo triestino vissuto a cavallo tra Otto e Novecento, requisiti dai tedeschi nel 1945 e oggi donati dagli eredi della famiglia al Comune di Udine. Presenti allโincontro il Sindaco Pietro Fontanini, Helen Brunner in rappresentanza degli eredi di Filippo Brunner e Vania Gransinigh, conservatore responsabile di Casa Cavazzini.
Soddisfazione e gratitudine da parte del Sindaco Fontanini che ha sottolineato che โlโimportanza della donazione dei quattro dipinti appartenuti a Filippo Brunner da parte degli eredi del grande imprenditore ebreo triestino e custoditi a partire dal 1944 nei depositi del Civico Museo di Udine senza che si conoscesse lโidentitร del proprietario รจ legata non solo al valore delle opere, che oggi entreranno ufficialmente a far parte delle collezioni di Casa Cavazzini, ma anche al valore di testimonianza che assumono alla luce della storia di Brunner e di tutti gli ebrei italiani che vissero durante il periodo piรน buio della nostra storia. Desidero ringraziare Helen Brunner e tutti gli eredi per la decisione di donare queste opere al Comune di Udineโ.
Esponente di una nota famiglia di origini ebraiche proveniente da Hohenems (Austria) e stabilitasi a Trieste agli inizi del XIX secolo, Filippo Brunner (1862 โ 1947) studiรฒ chimica in Germania e in Svizzera compiendo in seguito un viaggio a Manchester dove avviรฒ la sua prima attivitร industriale e sposรฒ Fanny Sofia Bles, con la quale fece ritorno a Trieste nel novembre 1894 e da cui ebbe tre figli: Carolina, Hilda e Oscar. Da quel momento si dedicรฒ alle attivitร finanziarie e industriali di famiglia contribuendo a consolidarne la fortuna.
Presagendo quanto sarebbe accaduto di lรฌ a poco a seguito dellโinasprirsi delle leggi razziali promulgate nel 1938 dal governo fascista italiano, nellโagosto del 1943 si trasferรฌ a Firenze e successivamente in Svizzera, lasciando quanto possedeva nella residenza cittadina di Trieste e nella tenuta agricola di Terranova dโIsonzo e Marcorina.
Dopo lโ8 settembre 1943 e il conseguente passaggio di Trieste nella Zona dโOperazione Litorale Adriatico si intensificarono le requisizioni e i saccheggi ai danni del patrimonio posseduto dagli ebrei residenti in cittร . Tutti i beni mobili, comprese le ricche e importanti collezioni dโarte, furono confiscati ai legittimi proprietari per essere venduti. Nel caso di opere di particolare valore storico-artistico il supremo commissario Friedrich Rainer in accordo con Walter Frodl, giร direttore del Reichsgaumuseum di Klagenfurt, stabilรฌ il loro deposito presso i musei competenti per territorio.
Nel 1944, nella soffitta dellโedificio residenziale della tenuta di Terranova, furono trovate due casse contenenti sette dipinti. Nel marzo del 1945, quattro di essi โ il Suonatore di flauto di Antonio Lonza, la veduta di Gerusalemme di Bernhard Fiedler, il Sentiero nella foresta di Anton Windmaier e il Branco di cervi nel bosco di Johann Christian Krรถner โ furono depositati presso lโallora Civico Museo di Udine senza che fosse indicato il nome del proprietario. Al termine della guerra, nessuno si presentรฒ a richiederne la restituzione e lโassenza di qualsiasi riferimento alla proprietร impedรฌ una loro corretta restituzione.
Da quel momento, i quattro dipinti entrarono a far parte delle raccolte museali.
Solo in seguito a recenti ricerche dโarchivio, si รจ potuto risalire al nome del proprietario e quindi mettersi in contatto con i suoi eredi. Grazie alla generositร di questi ultimi, รจ stato possibile concertare la donazione delle opere al museo di Casa Cavazzini che si รจ impegnato ad esporle permanentemente in memoria di Filippo Brunner, a testimonianza di quanto accaduto alle famiglie ebraiche in quegli anni anche in Friuli Venezia โ Giulia e con lโauspicio che in futuro non si ripetano simili drammatiche circostanze.
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