28.11.2022 – 12:00 – C’era anche l’Università di Udine alla Cop 27, la Conferenza delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici, il cui obiettivo è l’individuazione di misure per contrastare gli effetti del climate change e prevenirne gli esiti più drammatici. A termine di settimane di incontri e discussioni, i rappresentanti delle nazioni presenti alla Cop 27 hanno raggiunto un accordo. Da un lato i paesi più ricchi (Usa e Ue) e dall’altro quelli emergenti e in via di sviluppo, guidati dalla Cina, hanno concordato di istituire un fondo per ristorare le perdite e i danni causati dal riscaldamento globale nei Paesi più poveri e vulnerabili. La conferenza ha inoltre dato origine a una serie di proposte che si spera possano essere implementate negli anni a venire.
Anche Uniud ha partecipato in rappresentanza della Rete delle università italiane per lo sviluppo sostenibile (Rus), presentando i principali progetti di terza missione in tema di sostenibilità degli atenei italiani. Con la locuzione “Terza Missione” ci si riferisce all’insieme delle attività di trasferimento scientifico, tecnologico e culturale tra Università e società civile, con l’obiettivo di promuovere la crescita economica e sociale del territorio, affinché la conoscenza diventi strumentale per l’ottenimento di benefici di natura sociale, culturale ed economica. A Sharm El-Sheikh, sede della conferenza, in rappresentanza di Uniud c’era Salvatore Amaduzzi, delegato per la sostenibilità dell’Ateneo friulano. Le proposte avanzate da Amaduzzi, elaborate dalla rete universitaria in collaborazione con il sistema produttivo privato e le pubbliche amministrazioni, hanno come obiettivo l’abbassamento delle emissioni nette verso l’azzeramento. Tra i progetti dell’Università di Udine illustrati da Amaduzzi alla Cop 27 figurano il carpooling, il portale del riuso e il processo di riqualificazione energetica delle sedi dell’ateneo.