02.11.2022 – 11.35 – Rivignano Teor, un Halloween secolare. Quella che è diventata la festa dei morti più famosa nel mondo potrebbe essersi tranquillamente ispirata ai rituali che durante la notte del 31 ottobre aleggiano per le vie e le case del comune friulano. A Rivignano Teor la tradizionale Fiera dei Santi, la più grande e antica del Friuli Venezia Giulia, da centinaia di anni è un richiamo per migliaia di persone. Cuore dell’antica celebrazione pagana che, sostituisce la perdita e il silenzio della morte con una grande festa, è la sera del 31 ottobre durante la quale viene celebrata la “Cocis, striis e aganis” (zucche, streghe e ninfe acquatiche). Il rito si basa sulla metaforica apertura di due porte: quella dei defunti e quella delle anime che devono ancora nascere, le quali per un’istante s’incontrano creando un’atmosfera di straordinaria magia. È tradizione lasciare nelle proprie case i cibi preferiti dei propri defunti, affinché, una volta finita la festa, se li possano portare con sé nell’aldilà. Un’antica manifestazione che si trova nelle pagine scritte di Ugo Foscolo e Ippolito Nievo. Oltre alle celebrazioni, un grande mercato percorre le vie del paese animate da spettacoli, artisti da strada, eventi di ogni genere ed esposizioni.
Uno dei momenti più bizzarri della manifestazione e unico nel suo genere è il festival mondiale della canzone funebre che si svolge il 2 novembre. Una bizzarra kermesse di canzoni, che ha preso il via agli inizi del secolo, in cui gli artisti con le loro parole ricordano i defunti cercando di sdrammatizzare il momento tra l’oblio e la morte.
Tra le peculiarità delle rievocazioni storiche l’assedio alla torre alta del castello dei Savorgnan, il cui incendio è ora rappresentato dai fuochi d’artificio, e la riproduzione della caccia alla volpe (senza volpe) con cavalli, cavalieri e la muta dei cani da caccia introdotta alla fine dell’Ottocento da Roberto Kechler. Lo studioso si innamorò di questa disciplina durante i suoi viaggi in Inghilterra. È una caccia alla volpe virtuale, un cavaliere trascina gli odori della stessa inseguito poi dai segugi lungo il Fiume Stella nell’area della Villa Ottelio Savorgnan.
[l.f]