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domenica, 11 Maggio 2025

Ospedale di Udine, anestesisti rianimatori riducono l’orario di lavoro

27.10.2022 – 09.08 – Condizioni di lavoro insostenibili, organico depauperato, ore extra non pagate, ma soprattutto mancanza di risposte e provvedimenti concreti da parte di ASUFC. Queste sono le principali motivazioni per le quali gli anestesisti rianimatori dell’ospedale di Udine si ridurranno l’orario di lavoro al minimo contrattuale di 38 ore settimanali a partire da dicembre 2022. Verranno tutelate le esigenze legate ad urgenze ed emergenze, ma saranno escluse tutte le attività aggiuntive con una conseguente ed inevitabile ripercussione sulle attività di chirurgia programmate. Questo è quanto è emerso da una nota scritta dalla delegazione sindacale ASUFC di AAROI-EMAC  (Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani – Emergenza Area Critica che ha come finalità la tutela del lavoro dei Medici più “in prima linea”), in seguito all’Assemblea di lunedì 24 ottobre nella quale si sono riuniti tutti i professionisti. La situazione rimarrà tale finché ASUFC non applicherà i correttivi richiesti per una situazione definita non più sostenibile ed in continuo peggioramento.

Le motivazioni illustrate a chiare lettere nel provvedimento sono varie e diversificate. In prima istanza si sottolinea la progressiva perdita, negli ultimi due anni nel dipartimento di anestesia e rianimazione dell’ospedale di Udine, di personale medico non solo per i previsti pensionamenti, ma anche per i numerosi licenziamenti e trasferimenti, tanto che al momento mancano 18 medici anestesisti rianimatori su di un organico previsto di 80 unità, con conseguente aumento del carico di lavoro. Una perdita che non viene compensata dall’entrata di nuovi specializzandi che sono più portati a ricercare incarichi in aziende dove il lavoro è meglio organizzato e più gratificante, a fronte di una mancanza di prospettive concrete di sviluppo professionale. Successivamente, nella nota si rimarca che la professionalità deve essere valorizzata ed è inammissibile continuare a barattare il riconoscimento della stessa con il pagamento estemporaneo promesso, ma sempre incerto, di ore straordinarie. Inoltre, nella stessa, viene evidenziato come i medici siano totalmente sfavorevoli al ricorso di contributi esterni, come le cooperative private di medici, al fine di coprire i buchi del sistema in punti nevralgici di elevata intensità di cure e di criticità dei pazienti, che giudicano penalizzanti per la sicurezza e la qualità delle prestazioni.

[l.f]

 

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