20.10.2022 – 19.45 – “Sulla sanità la Regione deve riprendere il confronto con i sindaci, perché la dimensione territoriale deve essere nuovamente centrale, come la rappresentanza dei cittadini e dei loro bisogni di salute. In questo ambito rientra la questione del ricorso al privato che l’assessore Riccardi definisce un ‘obbligo stringente’ e che invece significa depotenziare ulteriormente gli ospedali pubblici e favorire il passaggio del personale sanitario dal pubblico al privato”. Manuela Celotti, sindaca di Treppo Grande (Udine) ed esponente del Pd, interviene sulle criticità del sistema sanitario e sulle soluzioni proposte dall’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi.
“I tempi di attesa sono così lunghi che le persone sono rassegnate – spiega la sindaca – a pagarsi esami e visite, il ricorso alla sanità privata a pagamento ha raggiunto livelli mai visti prima e chi non può pagare rinuncia a curarsi. La sanità deve tornare prossima e accessibile, bisogna puntare sui territori, dare una prospettiva agli ospedali di base, affrontare il tema delle carriere delle professioni sanitarie, lavorare sull’integrazione socio sanitaria anche alla luce del PNRR, sperimentare forme di servizio innovative nelle aree interne”.
“Non si può al tempo stesso giustificare l’ormai tragica disorganizzazione del sistema – precisa Celotti – con la critica mancanza di personale, e poi favorire il passaggio del personale rimasto alla sanità privata. Se la sanità privata riceve più risorse per svolgere un maggior numero di prestazioni ha bisogno di più personale. E va a prenderlo nella sanità pubblica che – conclude l’amministratrice dem – assiste impotente alla loro fuga dopo aver formato medici e infermieri”.
Anche il consigliere regionale dei dem, Franco Iacop, si rivolge alla Giunta, ma il tema su cui chiama in causa l’amministrazione regionale è quello del turismo. “In piena crisi e abbandonata dalla Giunta Fedriga, Udine è relegata a essere fanalino di coda di un turismo regionale che altrove sta registrando un momento positivo. Nonostante i diversi strumenti a disposizione e le richieste di intervento in questo comparto, a Udine continuano a mancare eventi faro, pensati invece su altri territori dove si sono registrare risultati lusinghieri” afferma Iacop commentando i dati turistici relativi alla città di Udine.
“I numeri presentati da Fedriga e Bini – continua il consigliere dem – confermano la crisi organica che sta interessando Udine e che ora si manifesta anche nel comparto turistico, accentuando così la marginalità del capoluogo friulano nel contesto regionale. In un momento storico di risultati turistici positivi, Udine è in caduta libera con un calo delle presenze del 4,8%, dato ancora più pesante se rapportato ai risultati raggiunti dagli altri capoluoghi di provincia con Gorizia al +12,9%, Pordenone al +9,9% e Trieste al +4,8%”.
“Sono dati – spiega ancora Iacop – che certificano l’assenza nel capoluogo friulano di quegli eventi “faro” in settori trainanti come i congressi, le fiere commerciali, eventi sportivi e importanti eventi culturali espositivi di risalto nazionale che, in questo ultimo caso, sono tutti concentrati sul capoluogo giuliano. Abbiamo sollecitato da tempo l’utilizzo di strumenti regionali specifici per il rilancio delle città d’arte del Fvg per evitare, come nel caso di Udine – conclude il consigliere – che gli operatori siano lasciati soli e privi del necessario supporto”.
[c.s.]