06.10.2022 – 12.13 – Moria di animali nell’Oasi dei Quadris di Fagagna, sono più di una cinquantina gli esemplari tra cigni, ibis, anatre, tartarughe ed altre specie che tra agosto ad oggi sono morte a causa di una pessima gestione. Accusa sollevata dall’associazione Amici Della Terra del Friuli Venezia Giulia, la quale ha appena presentato un esposto alla Procura, alla Giunta regionale, al Ministero dell’Ambiente, al Servizio prevenzione, sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria e alla Comunità Collinare del Friuli. Al culmine dei maltrattamenti un ibis ancora vivo trovato in un congelatore, in quanto ritenuto morto, che purtroppo nonostante i tentativi di salvarlo non ce l’ha fatta. La principale causa della moria sembra essere dovuta per avvelenamento da tossina botulinica, che si è sviluppata nell’acqua stagnate del laghetto per mancate attrezzature di ossigenazione.
“Il 5 agosto, i volontari di Amici dell’Oasi, che, fino ad allora, avevano provveduto agli animali, sono stati estromessi con tutte le loro attrezzature, per decisione dell’Amministrazione che non ha ritenuto di rinnovare la convenzione stipulata nel 2016”, scrivono in una nota gli Amici Della Terra.
“Decisione assolutamente legittima, quella dell’Amministrazione, anche se, per noi, non condivisibile per le modalità con le quali è stato effettuato il cambio di gestione. Purtroppo, alcune attrezzature, indispensabili per la movimentazione dell’acqua di alcuni laghetti, ai quali manca il ricambio naturale, non sono state sostituite dopo l’uscita dei volontari e, il 17 agosto, si sono verificati i primi ritrovamenti di animali morti. Inizialmente si era pensato a predazioni, ma ben presto il responso è stato lo sviluppo della tossina botulinica, che causa paralisi negli animali e morte, dopo giorni di agonia e sofferenza”.
In risposta il Comune di Fagagna ha dichiarato di aver deciso di non rinnovare la convenzione con i volontari per il numero eccessivo di animali ospitati nell’oasi, quantità che metteva a rischio il benessere animale. Situazione che stanno cercando di risolvere con il ricollocamento degli animali, soprattutto degli ibis il cui numero è assolutamente spropositato. Pertanto, il Comune è in contatto con un’associazione austriaca con la speranza che possa accoglierne il più possibile.
[l.f]