20.09.2022 – 07.30 – In un’ottica di economia circolare e difesa dell’ambiente il Comune di Palmanova ha deciso di posizionare tre nuovi contenitori per la raccolta dell’olio alimentare esausto, il quale verrà successivamente trattato per produrre carburante ecologico (bio-diesel). Ai fini della conversione è pertanto severamente vietato introdurre olio di motore o altri rifiuti. L’invito ai cittadini da parte dell’amministrazione comunale è quello contribuire al riciclo riversando negli appositi serbatoi olio da frittura, cottura o da conservazione.
Secondo quanto riportato da Luca Piani, assessore comunale all’ambiente, è di fondamentale importanza per la difesa dell’ambiente riciclare l’olio alimentare esausto che, se riversato generalmente nelle fogne, attraverso lo scarico dei lavandini, dei WC e dei tombini, si trasforma in un potente agente inquinante. Il processo di ossidazione che subisce l’olio di frittura dopo il suo utilizzo è pericoloso per il sottosuolo, le falde acquifere, i pozzi di acqua potabile ed il mare, non essendo biodegradabile ma ricco di sostanze inquinanti derivanti dalla carbonizzazione dei residui dei cibi. “L’olio, riversato nelle fognature crea diversi danni ambientali. Il giusto conferimento, negli appositi contenitori, previene questo danno e ne permette il riutilizzo. Questa iniziativa, presente nel nostro programma elettorale, è stata realizzata subito, già nel primo anno di mandato”. Ha rimarcato Piani e aggiunto: “Assieme a Servizi Ecologici Brenta, che si occupa della raccolta e riutilizzo dell’olio esausto, abbiamo previsto per i prossimi mesi momenti informativi per i cittadini e per le scuole. Una sinergia molto importante su cui abbiamo trovato un valido interlocutore. A breve saranno realizzate altre iniziative per la sensibilizzazione su riciclo e riuso”.
I tre contenitori si trovano a Palmanova, in Borgo Cividale, nel parcheggio nei pressi della Porta, a Jalmicco in Piazza Unione/via Oberdan e a Sottoselva, in via Milano, nelle vicinanze dell’ITSE Einaudi.
Inoltre,un altro aspetto da non sottovalutare è altresì il piccolo ritorno economico che il Comune avrà per ogni litro recuperato.
L’Italia dal 2017 ha il primato nella filiera dell’olio minerale usato, in cui il rapporto tra raccolta e rigenerazione è pari al 98% a differenza del resto d’Europa dove si arriva all’incirca al 60%.
[l.f]