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sabato, 19 Aprile 2025

Nasce la prima “biobanca” del Friuli: sfida vinta da UniUd, AsuFc e Cro

16.09.2022 – 09.30 – Un “conto corrente” speciale, a disposizione della ricerca, in cui poter conservare materiale biologico e informazioni cliniche e genetiche preziose, in totale sicurezza e a regola d’arte; un luogo rigorosamente strutturato ove la necessità di avanzamento della scienza e il rispetto della privacy dei donatori dei campioni biologici si traducono innanzitutto in un patto di responsabilità tra gli attori coinvolti; un modello scientifico ormai imprescindibile per investire al meglio in tutti quei benefici medici che un futuro piщ o meno vicino potrà restituire. In una sola parola, Biobanca, ovvero la grande sfida su cui proprio negli ultimi anni l’Uniud, l’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale – AsuFc e il Centro di riferimento oncologico di Aviano – Cro hanno lavorato sinergicamente traducendola in realtа, dotando cosм il Polo scientifico udinese di una risorsa fondamentale per la ricerca in ambito medico e biologico. E il Convegno organizzato dal Dipartimento di Area Medica UniUD martedì 20 settembre, nell’aula seminari in piazzale Kolbe, sarà proprio l’occasione per tratteggiare i contorni dell’ambizioso progetto regionale cui di recente si è affiancata anche la Fondazione Italiana Fegato con l’obiettivo di creare una rete transfrontaliera con la Slovenia. 

Ad anticiparlo è il professor Francesco Curcio, direttore del dipartimento di Medicina di laboratorio dell’Istituto di Patologia clinica dell’AsuFc che sarà proprio il punto di raccolta, preparazione e smistamento dei campioni donati. “Attraverso la Biobanca potranno essere utilizzati in maniera ottimale per migliorare la diagnosi e la terapia delle malattie con l’ambizione di raggiungere la medicina di precisione e personalizzata – precisa il professore  – Allo stesso tempo sarа possibile tutelare anche l’interesse della collettivitа favorendo l’avanzamento delle conoscenze scientifiche, garantendo l’integritа dei campioni biologici, la veridicitа e la completezza delle informazioni cliniche ad essi associate. In assenza di questi requisiti, infatti, i ricercatori non sono nelle condizioni di poter raggiungere risultati solidi e riproducibili”. Ecco perché “la possibilità di avere una Biobanca a Udine, integrata con la rete delle Biobanche Regionali  – sottolinea il professor Gianluca Tell, vicedirettore del dipartimento di Area medica dell’Università di Udine – rappresenta un punto di svolta importantissimo per lo sviluppo di ricerche traslazionali in ambito biomedico che costituirа un elemento fondamentale per la crescita della ricerca clinica e di base del polo udinese”.
Aperto al pubblico e centrato su un tema dalle implicazioni certamente complesse, l’evento sarа anche una finestra aperta sulle realtа di successo giа consolidate in Italia e in Europa. 

“Tra le esperienze proposte, la Biobanca dell’Istituto BBMRI-ERIC di Graz, del Policlinico San Donato per il futuro della ricerca in ambito cardiovascolare e l’esperienza dell’I.R.C.C.S. NeuroMed – sottolinea il ricercatore universitario del Dame, Antonio Paolo Beltrami, che proprio durante il Convegno illustrerà anche il complesso lavoro di ricerca, unico a livello internazionale, sviluppato durante il Covid ed ulteriore forza propulsiva per il progetto Biobanca – L’evento sarà dunque una preziosa occasione per ricordare che queste realtà rappresentano un investimento necessario per il futuro; sono infatti l’unico modo  per garantire al ricercatore la qualità del proprio lavoro e risultati non falsati, grazie ad una gestione ottimale dei materiali utilizzati, e al paziente la tutela e salvaguardia dei propri interessi”. (a.c.)

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