09.08.2022 – 15.30 – In poche ore più di 1.500 persone hanno firmato la petizione online per dire no alla tappa del Giro d’Italia 2023 sul monte Lussari. Tra i promotori dell’iniziativa, lanciata sulla piattaforma change.org, ci sono Legambiente Fvg, Italia Nostra, Fiab Fvg, Mountain Wilderness e Wwf. “Esiste ancora il senso del limite? Anche quando lo spazio si riduce a un cucuzzolo come il monte Lussari? – si chiedono gli ambientalisti -. Un borgo storico, incontro di popoli e di uomini di fede, arrivo del cammino celeste, un autentico ‘santuario’ per quanto riguarda il paesaggio e le bellezze della natura. Eppure questo senso non c’è. Ormai le infrastrutture di sci fanno parte del paesaggio tecnologico. Ci sono. La vecchia funivia è da smantellare e riciclare i materiali compresa la stazione di ‘arrivo, i piloni e i rifiuti presenti. Non bastava. Anche il Giro d’Italia con le sue infrastrutture, i parcheggi, il cemento sulla vecchia strada. Ma non ci arrenderemo. Dov’è il senso del limite? Si è perso nel mondo della vanagloria e di un errato concetto di progresso che riduce bellezza e spreca natura, e da ultimo banalizza i luoghi”, questo il commento di Legambiente Fvg.
Chi la lanciato la petizione si dice fermamente contrario a far arrivare una tappa del Giro d’Italia sul monte Lussari, dove, a ridosso della stazione di arrivo della telecabina, nelle ultime settimane è apparso un sentiero cementificio. “Siamo in molti, amanti della bicicletta, che da tempo chiediamo il completamento della ciclovia Alpe Adria nel tratto che da Moggio porta a Gemona. Ma siamo altrettanto fortemente contrari all’arrivo ‘sensazionalistico’ di una tappa sul Lussari, località già sufficientemente nota e apprezzata. Noi crediamo che la bicicletta sia amica di un futuro desiderabile. Così come lo sono i paesaggi, i torrenti, i pilastri di roccia, il legno, un fiore, una campana e un bimbo. La saggezza abita il limite e accende il desiderio di preservare ciò che ci è caro”, rimarcano i promotori della raccolta di firme.