02.08.2022 – 09.00 – Da qualche giorno, con l’inizio del mese di agosto, bar e ristoranti di Udine sono tornati a pagare a tassa per l’occupazione del suolo pubblico (Cosap). Una tariffa azzerata con l’emergenza Covid, ma che fino al termine dell’anno andrà versata solo al 50% del suo valore (fino al termine del 2022). Un balzello che pare non infastidire più di tanto gli operatori, visto che tutti continueranno a tenere sedie e tavolini all’aperto. Se c’è qualcosa che la pandemia ha insegnato loro, infatti, è il fatto che le persone preferiscono bere e mangiare all’esterno piuttosto che rinchiudersi tra le quattro mura di bar e ristoranti. “Siamo stati i primi a concedere questa possibilità e abbiamo poi deciso di rinnovare la gratuità per sette mesi anche quest’anno perché riteniamo sia giusto sostenere un settore che è stato molto penalizzato”, ha detto l’assessore alla Sicurezza, Alessandro Ciani. Per il sindaco, Pietro Fontanini, “il centro così è più bello e attrattivo. Grazie agli investimenti fatti dai locali le vie si sono animate. I nuovi spazi che sono stati concessi per far fronte all’emergenza si sono rivelati un’opportunità che intendiamo continuare a sfruttare”.
Come detto, tra gli operatori del centro, la scelta di dover tornare a pagare non è stata accolta in malo modo. “Pagherò quanto dovuto perché lo spazio esterno aiuta a fare fatturato, soprattutto con queste condizioni climatiche, potendo disporre di un’ampia zona d’ombra”, ha detto Luca Lombardo del caffè Al Portello di piazza San Giacomo. Ada Basso, titolare del Caffè Beltrame, conferma sedie e tavolini su via Cosattini: «Pagheremo l’occupazione come abbiamo sempre fatto – dice -. La spesa è giustificata per dare un servizio aggiuntivo alla clientela, soprattutto dopo la pandemia, con le persone che preferiscono restare all’aperto, frequentando mal volentieri i locali con troppa ressa all’interno». Posizioni che si ripetono parlando con i titolari dei locali, in centro come in periferia.