29.07.2022 – 07.20 – Il feretro avvolto nella bandiera tricolore, il casco in dotazione ai volontari della Protezione civile e il berretto della polizia ad accompagnarla nel suo ultimo viaggio. Un silenzio surreale rotto da un lungo applauso all’arrivo della bara e dall’attenti dato al picchetto d’onore composto dai colleghi della polizia e dagli amici volontari della Protezione civile. Questa l’atmosfera che si respirava fuori dal duomo di Cividale del Friuli dove, ieri mattina, si sono svolti i funerali dell’Assistente Capo Coordinatore della Polizia di Stato Elena Lo Duca, la coordinatrice della Protezione civile, morta travolta da un albero lo scorso 21 luglio mentre stava svolgendo un sopralluogo in un’area boschiva interessata da un incendio nella zona di Prepotto, il comune in cui viveva. La cerimonia funebre è stata officiata dal Vicario del Vescovo di Udine, Mons. Guido Genero unitamente al Cappellano della Polizia di Stato, don Olivo Bottos e dal parroco di Prepotto, Padre Andrea Cereser. La sentita partecipazione della cittadinanza al dolore dei familiari, di tutta la Polizia di Stato e della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia ha commosso i parenti ed i colleghi di Elena, che ha dedicato la propria esistenza con entusiasmo ed altruismo verso gli altri. Alle esequie, oltre alle locali Autorità civili e militari, era presente il Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Direttore Centrale della Polizia Criminale, Prefetto Vittorio Rizzi, in rappresentanza del Capo della Polizia, che al termine della cerimonia ha voluto esprimere ai parenti di Elena il dolore di tutta la Polizia di Stato.
Presenti alle esequie il governatore del Fvg Massimiliano Fedriga e la sua Giunta, il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin e molti rappresentanti dell’Assemblea legislativa, il vicecapo del Dipartimento della Protezione civile nazionale, Immacolata Postiglione, il vicecapo della Polizia, Vittorio Rizzi, il prefetto di Udine, Massimo Marchesiello, il questore di Udine e i colleghi delle altre province, molti sindaci della regione con le loro fasce tricolori, rappresentanti delle varie forze di polizia e infine tantissimi volontari di Protezione civile provenienti da tutto il Friuli Venezia Giulia.
“Essere sempre noi stessi, anteponendo l’interesse comune a quello personale. E’ questo – ha detto Piero Mauro Zanin – l’insegnamento che Elena Lo Duca ci lascia in eredità e che dobbiamo coltivare con umiltà, traendo spunto dalla sua forza, dal suo impegno, dal suo entusiasmo in un mondo che purtroppo non finisce mai di stupire per la sua crudeltà”. Questa la riflessione del presidente del Consiglio regionale, che aveva avuto modo di conoscere la vittima durante la cerimonia in cui era stata insignita del cavalierato e che ha deciso di rimandare al pomeriggio la seduta del Consiglio regionale per permettere ai rappresentanti delle istituzioni di partecipare ai funerali.
“Grazie alla forza e all’impegno di Elena e dei tanti volontari di Protezione civile che, come lei, si sono messi a disposizione degli altri – ha commentato il governatore Fedriga – siamo considerati un esempio a livello internazionale per quanto possiamo garantire al nostro territorio e alla nostra comunità. Volontariato – ha proseguito il presidente della Giunta regionale – che qui in Friuli Venezia Giulia viene vissuto come una missione e non come un passatempo, come un dovere nei confronti delle persone che necessitano di aiuto”.
Tra i vari interventi, particolarmente commoventi le testimonianze d’affetto espresse dal sindaco di Prepotto, Mariaclara Forti, e da Elisa Grosso, volontaria di Protezione civile del distretto Val Natisone, che hanno provocato applausi e lacrime per Elena e per tutto ciò che rappresentava.