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venerdì, 6 Giugno 2025

Presentata la stagione 2022/23 del Teatro Nuovo Giovanni da Udine

16.07.2022 – 08:00 – Da Mahler a Mahler, 25 anni dopo. Il 18 ottobre del 1998 fu la sua Ottava sinfonia, meglio nota come “Sinfonia dei mille”, a inaugurare il neonato “Teatrone” udinese che si appresta a festeggiare l’anniversario tornando, col concerto che il prossimo 21 ottobre aprirà la nuova stagione, al compositore boemo. Anche in questa occasione ci sarà una sinfonia “corale”, la Seconda, il cui titolo Resurrezione sembra voler chiarire al meglio l’intento del teatro, dopo il calvario degli anni pandemici. “Un’emergenza che continua a colpire la nostra società e che noi cerchiamo di arginare, perché il teatro dal vivo è un elemento di riflessione che aiuta la comunità a uscire da una situazione di difficoltà. Il nostro compito è questo e cerchiamo di realizzarlo al meglio possibile” è la dottrina esplicitata dal Presidente Giovanni Nistri.

Una centralità del teatro che è sì sociale e culturale, ma che dev’essere anche economica, come spiegato dall’Assessore regionale alla cultura Tiziana Gibelli, che ha ricordato l’importanza di attrarre investimenti privati, alla luce dell’art bonus messo a disposizione dalla Regione che rifonde con sgravi fiscali del 40% chi sovvenziona la cultura. Una ripartenza non facile per un teatro abituato ad accogliere un pubblico numeroso e a finanziare la propria attività al 50% con i ricavi dell’attività di sbigliettamento. Ora, dopo due anni di lavoro a corrente alternata e di contingentamento dell’affluenza, c’è un pubblico da ri-convincere a fidarsi dell’offerta, che pur sembra all’altezza delle aspettative.

Se i grandi nomi della musica internazionale sono ormai l’abitudine nella stagione musicale del Giovanni da Udine, il nuovo anno guarda anche in casa. Il che non significa affatto un ridimensionamento, tutt’altro. Nella stagione 2022/23 saranno ospiti due tra i direttori d’orchestra italiani più apprezzati sulla scena mondiale: Fabio Luisi, che darà il la alla stagione con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, e Daniele Gatti, fresco di nomina a direttore principale della Staatskapelle di Dresda, che arriverà a Udine con i complessi del Maggio Fiorentino, ereditati dalle mani di Zubin Mehta. Non si ferma qui la proposta. Ci sono molti grandi ritorni e altrettanti debutti, tra i quali spicca quello di Semyon Bychkov con la Česká filharmonie, anch’essi impegnati in una pagina di Gustav Mahler, la Sesta sinfonia. Torneranno poi l’Orchestra Filarmonica slovena con Charles Dutoit e l’Orchestra della Svizzera italiana diretta da Markus Poschner a proseguire il ciclo Tchaikovsky. Quindi Giuliano Carmignola, Julia Fischer, Viktoria Mullova e i pianisti Rudolf Buchbinder e Leif Ove Andsnes.

Anche la prosa punta sul grande repertorio e nomi di prima grandezza come Lella Costa, Federica Di Martino, Federica Fracassi, Lucia Lavia, Andrea Jonasson, Veronica Pivetti, Elisabetta Pozzi, Virginia Raffaele, Milena Vukotic e titoli di sicuro impatto. Una ricchezza che pone la programmazione del teatro udinese ai vertici del panorama nazionale e, in ambito musicale, anche internazionale, come da linea dettata dal consiglio di amministrazione. Un consiglio parzialmente rinnovato ma che di fatto si trova a lavorare come fosse nuovo di zecca, vista l’impossibilità di programmare sul lungo periodo degli ultimi anni. Sarà dunque questa la prima stagione di “normalità”, almeno si spera, nella vita recente del teatro, che vuol essere sì un contenitore per accogliere proposte di alto profilo provenienti da tutta Europa, ma anche un’entità in grado di dialogare con tutte le realtà regionali e portare linfa nuova, raccogliendo e valorizzando il territorio. Sul sito del teatro maggiori dettagli e il programma completo della nuova stagione.

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