04.07.2022 – 07.36 – È stata una domenica impegnativa per le squadre del Soccorso Alpino della provincia di Udine, che a partire dal primo pomeriggio sono dovuti intervenire in soccorso di vari escursionisti. Nella zona di Chiusaforte, alle 13.30 circa è stata attivata la stazione di Cave del Predil assieme alla Guardia di Finanza per un uomo scivolato nei pressi del Fontanon di Goriuda in Val Raccolana, che ha battuto il capo e lo hanno trovato sul sentiero che passa dietro la cascata. Una volta imbarellato è stato trasportato in una quindicina di minuti a piedi fino all’ambulanza che attendeva in strada. Da Cercivento, nei pressi dei laghetti Zoufplan, poco prima delle 14 è arrivata una richiesta al Nue112 per un malore occorso ad un quarantenne di Sacile. L’uomo era molto affaticato e non riusciva a proseguire spaventato per un probabile colpo di calore. Raggiunto dalle squadre di terra, stazione di Forni Avoltri del Soccorso Alpino e Guardia di Finanza, disponibili con sei uomini in tutto, è stato caricato a bordo dell’elicottero della Protezione Civile e consegnato all’ambulanza a Tolmezzo. A Tarvisio, una donna di nazionalità slovena si è smarrita sotto il Monte Mangart tra il sentiero 517 e il 516. È stato attivato l’elicottero della Protezione Civile con a supporto le squadre di terra della stazione di Cave del Predil. L’intervento si è concluso con l’individuazione e il recupero della donna e di suo marito: entrambi di Lubiana del 1986 e del 1989. I due avevano preso due tracce differenti salendo dai laghi di Fusine e lei si era persa finendo in un punto impervio. Sono stati recuperati entrambi a bordo dell’elicottero della Protezione Civile. Concluso alle 19.15. Sempre a Chiusaforte, poco dopo le 17, la stazione di Cave del Predil assieme alla Guardia di Finanza mentre era in corso l’intervento al Mangart, è stata attivata per un altro escursionista, un triestino del 1961, che si era smarrito scendendo da casera Goriuda verso Sella Nevea. Due squadre gli sono andate incontro in due direzioni diverse e l’hanno trovato riaccompagnandolo a valle. L’uomo è in villeggiatura a Sella Nevea. Concluso alle 19.20.
Più serio l’intervento conclusosi alle 20.45 circa a Sappada. Alle 19.20 è scattato un altro intervento a Sappada in Borgata Lerpa da dove un uomo di nazionalità croata impiegato in un cantiere locale è uscito a fare una corsa e non ha fatto rientro al resort presso cui si appoggia. I suoi colleghi non avendolo visto rientrare e immaginando l’itinerario da lui seguito, sono andati a cercarlo e hanno sentito le sue grida di aiuto, rientrando di corsa a chiamare i soccorsi. Il ferito si trovava bloccato da una frattura all’interno di una zona di schianti di alberi dalla tempesta Vaia. Cercando di scavalcare uno degli alberi caduti, con un tronco di grandi dimensioni, l’uomo è caduto battendo forte un fianco e procurandosi la frattura di una caviglia. Avendo nella caduta perso anche il cellulare era impossibilitato a muoversi e a chiedere aiuto. È stata attivata la stazione di Sappada del Soccorso Alpino assieme alla Guardia di Finanza di Tolmezzo, in totale si sono mobilitati undici tecnici in previsione di una eventuale indisponibilità dell’elisoccorso regionale. Avendo compreso la zona in cui l’uomo si trovava si è cercato di prevedere un eventuale uscita dal dedalo di tronchi e piante con un ferito imbarellato. Per fortuna tale eventualità non si è verificata. I tecnici, comunque, si sono portati il più possibile in alto con il mezzo fuoristrada e poi si sono mossi a piedi per coprire una distanza di circa 800 metri, 500 dei quali completamente ricoperti di tronchi caduti da superare con molta attenzione. Una volta raggiunto il ferito, la squadra ha coadiuvato l’equipe dell’elisoccorso, sbarcata con il verricello sul posto, per aiutare a districare il ferito e a imbarellarlo L’uomo, sulla trentina, è stato portato direttamente in ospedale. A Sappada era arrivata anche l’ambulanza a eventuale supporto.
IMPORTANTE: a Sappada per le emergenze è bene contattare in caso di richiesta di soccorso il 118 e non il 112 perché quest’ultimo numero contatta la centrale dei Carabinieri e non la Sores e potrebbe dilazionare l’intervento dei soccorritori.