01.07.2022 – 07:40 – Dopo un confronto con i rappresentanti sindacali, la giunta di Udine ha approvato una sperimentazione del cosiddetto smart working, che negli ultimi anni è divenuto una modalità di prestazione lavorativa sempre più diffusa, all’interno della pubblica amministrazione. Chiaramente – spiega l’Assessore al Personale Fabrizio Cigolot – questa tipologia di lavoro sarà consentita solo ad alcuni lavoratori e in casi particolari: lavoratori fragili, il cui stato è certificato da un’attestazione medica degli organi competenti, lavoratori affetti da patologie individuate dalla normativa nazionale, ma anche lavoratori con figli minori di 12 anni le cui scuole siano sotto regime di didattica a distanza. Inoltre, su indicazione dei dirigenti di alcuni settori, si è deciso di estendere la possibilità del telelavoro anche ai dipendenti residenti in aree in cui si registrano casi di diffusione della pandemia, per periodi brevi e secondo le esigenze sanitarie.
Il piano prevede tuttavia una serie di limitazioni. Il telelavoro non può essere effettuato, com’è ovvio che sia, dai servizi all’utenza resi ad esempio dalla polizia locale, dai servizi cimiteriali o sociali, oppure dagli sportelli pubblici, insomma da tutte quelle attività non effettuabili in remoto. L’amministrazione ha in progetto di redigere nei prossimi mesi una mappatura delle singole attività, in modo da individuare all’interno di ogni servizio quali sono i lavori “smartabili” e quali no, attraverso un’iniziativa in collaborazione tra il controllo di gestione e il servizio della gestione del personale. Si stilerà così un elenco delle attività per cui i dipendenti possono fare richiesta ai rispettivi dirigenti per effettuare parte del lavoro da remoto, per un massimo di due giornate alla settimana.
Il piano – aggiunge Cigolot – integra e completa il PIAO, piano integrato delle attività e dell’organizzazione, che il Comune è tenuto a presentare entro il mese di giugno. Un documento unico di programmazione e governance che sostituisce tutti i programmi che finora le Pubbliche Amministrazioni erano tenute a predisporre, raggruppandoli in un solo adempimento.