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mercoledì, 25 Giugno 2025

“Spietant las cidulas” apre tre giorni di festa per San Giovanni a Cercivento

24.06.2022 – 10.30 – La tradizionale festa “Spietant las cidulas” avrà luogo anche quest’anno a Cercivento, paese della Carnia che per eccellenza ricorda il rito pagano legato alla notte di San Giovanni Battista, nella notte tra il 23 e il 24 giugno, dove fiori come iperico, pratoline, petali di rose selvatiche, ortiche, salvia e rosmarino sono solo alcune delle erbe necessarie per fare la tradizionale “acqua di San Giovanni”. Si raccoglie in una fonte la notte del 23, si immergono le erbe citate, più altre a piacimento, e si lascia “a mollo” tutta la notte. La mattina, le anziane dei paesi facevano lavare il viso a tutta la famiglia con l’acqua di fiori, purificata dalla “particolare rugiada” che solo la notte di San Giovanni riesce a caricare di energia positiva. E’ una festa per onorare anche il Solstizio d’estate, momento in cui il sole splende al massimo della sua potenza e si riflette, simbolicamente, nella pianta d’Iperico, utilizzata dalla tradizione per raccoglierla in mazzetti per farne poi l’olio. I festeggiamenti iniziano oggi, venerdì 24 giugno e continuano fino a domenica 26 giugno con un programma fitto di cultura, escursioni, conferenze e chioschi.

UN PO’ DI STORIA DE “LAS CIDULAS”

Il Tîr des Cidulis (o Cidulas o ancora Cidules ) è un’antica tradizione della Carnia di origine celtica, che viene praticata anche in altre località alpine. Vi sono testimonianze certe a partire dal 400 d.C. Il rito è probabilmente legato al culto del fuoco del dio Beleno, re del sole. La “cerimonia” consiste nel lancio da un’altura di rotelle fatte di legno di faggio o abete infuocate. I protagonisti dell’evento sono i ragazzi del luogo detti cidulârs (prima dell’abolizione del servizio di leva erano generalmente i coscritti chiamati appunto “coscritz”, in riferimento a tutte le persone nate nello stesso anno che, al compimento dei 18 anni, si riunivano per celebrare delle feste per un anno intero all’interno dei propri paesi, tra queste anche il tiro das cidulas). Secondo tradizione, ogni lancio viene accompagnato da una filastrocca beneaugurante generalmente dedicata ad un amore segreto oppure ad una coppia reale o inventata, o ancora meglio, ridicolizzata (magari tra una giovanissima e un anziano “tipico” di paese).

La cerimonia ha comunque diverse varianti a seconda della zona in cui viene praticata. Per esempio, In alcuni paesi della Val Degano, come Rigolato, “lis cidulis” sono diventate un modo per augurare fortuna per l’anno in arrivo a tutte le coppie del paese, osservando la direzione che prende la cidula quando viene lanciata. Il rito si accompagna ad un ballo organizzato dai cidulârs a cui è invitata tutta la popolazione e, in questa vallata, non si festeggia in estate come a Cercivento, ma durante il solstizio d’inverno.
L’antica tradizione ha ancora luogo a: Tualis (5 Gennaio), Comeglians (6 Gennaio), Mione (16 Gennaio), Agrons (12 Febbraio), Cleulis (21 Marzo), Forni Avoltri (Pasqua), Cercivento (mese di Giugno), Paularo (mese di Luglio),  Ravascletto (mese di Luglio), Arta Terme (mese di Agosto), Buttea (30,31 Ottobre), Pesmolet (30,31 Ottobre), Lauco (mese di Dicembre), Povolaro (31 Dicembre), Mieli (31 Dicembre), Luincis (31 Dicembre).

f.s.

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