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venerdì, 11 Aprile 2025

Spazio…relazione: quando “fare l’amore” significava essere fidanzati

19.06.2022 – 10.30 – L’amore è un sentimento che si origina dall’innamoramento e dall’attrazione che segue cinque fasi, che va coltivato, nutrito e cui serve dedicare la giusta cura, il giusto spazio e l’attenzione necessaria a permetterne la fioritura. Ai tempi dei miei nonni e dei miei genitori, quando si usciva con qualcuno, si aveva il “moroso”. Si usava un modo di dire molto poetico a mio avviso, cioè si diceva “abbiamo fatto l’amore” per un certo periodo di tempo prima di sposarci. Fare l’amore era sinonimo di essere fidanzati, di avere una relazione importante, non era legato all’atto sessuale, fare l’amore comprendeva ogni piccolo gesto rivolto all’altro partner e alla coppia stessa, ogni sguardo, ogni abbraccio, ogni carezza gentile, ogni bacio, ogni parola che porta a rivolgersi verso l’altra persona, a darle attenzione, riconoscimento, significato e appunto, dare amore, amore concreto che diventa vivo nei gesti, nell’intenzione e nel proposito con cui vengono trasmessi all’altro.

Tenere la mano del nostro amato è un gesto simbolico, di connessione, di intenti, di unione, che se accompagnato dal sentimento d’amore e ammirazione porta il partner a percepirlo come un dono, come un atto di tenerezza che crea, mantiene e sviluppa il noi. I piccoli gesti quotidiani, spesso valutati come insignificanti, banali o ripetitivi hanno un grande potere, quello di rinforzare il legame nella coppia, i piccoli rituali di dolcezza sono luci tenui che, come le stelle nel cielo, che ci permettono di orientarci nella notte delle nostre emozioni in coppia, ci permettono di creare una mappa della nostra relazione e capire i punti importanti e luminosi che il partner ci dona e che sono per lui/lei importanti. Ogni piccolo gesto di amore che riceviamo beneficia molto di un ringraziamento sentito, nel far saper all’altro quanto abbiamo apprezzato e quanto ci gratificano questi piccoli grandi doni. Oggi anche il termine fare l’amore, inteso come atto sessuale, si usa poco, spesso sostituito spesso da “fare sesso”, “incontro intimo”, o altri attinti dalla medicina o da espressioni che assumono sfumature volgari o dialettali.

Il cambiamento di termini dissocia un atto d’amore e lo avvicina a un puro incontro fisico e meccanico, spogliato da un significato profondo e di relazione intima sul piano emotivo e non solo fisico. Fare l’amore comprende molte attività, spesso lontane dalla camera da letto, ma che permettono una maggior frequenza e soddisfazione proprio sul materasso, sulla lavatrice, o dove preferite accarezzare la pelle del vostro partner, fare l’amore è un modo di essere verso il vostro compagno o compagna in ogni situazione, è generativo e porta crescita nella coppia. Per voi cosa significa fare l’amore? In quali ambiti lo esprimete e utilizzate questo bel modo di dire? O ritenete sia antiquato e adatto ad un mondo che non c’è più?

Scrivete le vostre domande, riflessioni, pensieri, esperienze di relazione che saranno trattate in forma anonima via mail a [email protected] o via WhatsApp al 3921805011 o come messaggio su Facebook e risponderò con gioia, la tua esperienza può essere spunto di crescita e riflessione anche per altri lettori.

[Il dott. Marco Folla è psicologo clinico di adulti, coppie, adolescenti e bambini. Si dedica ad ambiti quali terapia di coppia, problemi di ansia, depressione, dei disturbi alimentari, anche maschili. Traduce libri di psicologia dall’inglese, è certificato analista transazionale, formato in Training Autogeno e in corsi di crescita personale e di miglioramento psicofisico. Ha ottenuto il diploma di secondo livello nella terapia di coppia con il metodo Gottman, in Emi therapy (protocollo di riprogrammazione dei movimenti oculari in accordo con la terapia somatica), sul rischio suicidario. Tiene corsi sulla mindful eating.] 

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