17.06.2022 – 14.35 – Per poter essere parte attiva nel salvare il pianeta, affrontare i cambiamenti climatici, mettere in atto politiche di sostenibilità ambientale che si prendano cura dei nostri territori, è necessario che le intenzioni non rimangano solo sulla carta, ma si calino nella realtà attraverso l’operato di figure professionali qualificate e pronte ad affrontarle. Il Centro di Formazione Professionale Enfap Fvg da anni si contraddistingue per la sua capacità di intercettare in anticipo le esigenze professionali richieste nell’ambito della transizione ecologica. Un approccio promosso dalla sede di Gorizia con l’offerta formativa relativa al profilo dell’Operatore elettrico che si occupa di impianti per l’utilizzo e la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e di gestione con la home & building Automation mentre, nella sede di Trieste, oltre al corso di qualifica per Installatore di impianti di climatizzazione viene proposto un nuovo corso focalizzato sulla gestione di impianti di impianti di riscaldamento e raffrescamento alimentati da energie rinnovabili e a basso impatto ambientale. Per chiudere il cerchio, ora nasce il corso per “Operatore della Gestione delle acque e risanamento ambientale”, figura eclettica chiamata a contribuire alla salvaguardia del territorio.
Enfap guarda al futuro ed opera per anticiparlo
La “visione” costantemente rivolta al futuro di Enfap è ciò che permette all’Ente di essere sempre due passi avanti nella formazione: forma oggi operatori specializzati necessari domani, affinché le qualifiche professionali non siano obsolete ma proiettate verso orizzonti temporali lontani. In linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU, i corsi Enfap – che hanno contribuito in più di un decennio a crearne una solida reputazione – vengono costantemente aggiornati e, lì dove richiesto dal territorio, diventano lo spunto per crearne di nuovi. È infatti dall’analisi delle istanze del nuovo quadro di programmazione dei Fondi Strutturali UE 2021-2027 improntate ad azioni concrete verso un’economia circolare e più verde, più resiliente al cambiamento climatico, efficiente nell’uso delle risorse e nella tutela del capitale naturale, che nasce la consapevolezza di dover integrare i corsi offerti.

Intercettando le opportunità promosse dall’Unione Europea e dal PNRR, l’Ente ha valutato attentamente, attraverso un’analisi capillare delle esigenze del territorio e interpellando attori pubblici e privati, i fabbisogni professionali del mercato del lavoro locale in termini di tutela dell’ambiente e transizione green, per potersi allineare con le proprie proposte formative offerte dalle tre sedi: quella di Trieste, di Gorizia e di Monfalcone. La formazione ibrida offerta dal corso per “Operatore della gestione delle acque e del risanamento ambientale” contiene al suo interno gli elementi caratterizzanti i percorsi di qualifica che l’Ente ha sviluppato nel tempo nei territori in cui opera: dalla termoidraulica che caratterizza i corsi di Trieste, all’elettrica-rinnovabile di Gorizia, alla saldocarpenteria, fiore all’occhiello della sede di Monfalcone.
Gestione delle acque e risanamento ambientale: una richiesta del territorio
Perché è così importante questa figura professionale, dunque? Perché si occupa del benessere del territorio da un punto di vista ambientale avendo acquisito una formazione di base e competenze ben allineate alle necessità espresse in particolare dai servizi di pubblica utilità che si occupano di tutela e gestione delle acque potabili, industriali e agricole, di bonifica e sicurezza idraulica, presidiando il buon funzionamento di servizi di interesse primario per il cittadino e per le attività agricole e industriali locali. Da considerare inoltre che le public utilities si avvalgono a loro volta di servizi forniti da aziende specializzate in interventi di bonifica e riqualificazione di siti contaminati. La richiesta è tanta quindi, ma le figure qualificate ancora mancano.
Le interviste fatte dall’Ente a rappresentanti delle realtà d’impresa e dei servizi oggetto d’indagine hanno posto in evidenza come questo settore, che rappresenta un tassello fondamentale dell’economia green, incontri difficoltà nel reperire manodopera specializzata, pur essendo in grado di offrire buone e stabili opportunità di impiego. La difficoltà è dovuta sia alla mancanza di candidati, che all’inadeguatezza di chi si propone, in termini di competenze e abilità. Criticità peraltro evidenziata non solo a livello locale ma anche in altre regioni, rilevata attraverso il Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, o con indagini più mirate realizzate in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di commercio G. Tagliacarne.
Le figure maggiormente richieste e spendibili saranno preferibilmente figure ibride che, dovendo occuparsi della manutenzione ordinaria di impianti di diverso tipo, necessitano di competenze tecniche per poter operare su apparecchiature idrauliche, elettroidrauliche e meccaniche, ma anche di competenze digitali per stare al passo con l’evolversi delle modalità di gestione del servizio e l’ampia diffusione delle nuove tecnologie digitali nel monitoraggio e nella gestione degli impianti. Inoltre, data la tipologia di servizi offerti, per poter operare nel settore è fondamentale l’acquisizione di un modo di pensare orientato alla sostenibilità e supportato da conoscenze di base riguardanti la chimica, la microbiologia e le principali fonti di inquinamento: tutte competenze indispensabili per gestire consapevolmente gli interventi di salvaguardia della risorsa idrica e di risanamento ambientale.
È in questo quadro che nasce il nuovo percorso di qualifica triennale, che si innesta sull’esperienza formativa pluridecennale di ENFAP FVG nel settore impiantistico, da sempre indirizzata al filone “green” grazie all’attivazione di specifici percorsi riguardanti l’installazione e manutenzione di impianti alimentati da fonti rinnovabili e sostenibili sia nel settore elettrico che idraulico e di corsi di aggiornamento (in particolare FER e F-Gas) per professionisti e operatori del settore.
Perché un giovane dovrebbe scegliere questo percorso?

Una figura professionale necessaria. Per chi ha una certa sensibilità nei confronti della salvaguardia dell’ambiente, è una professione di importanza vitale per il territorio. Il tema dell’acqua è destinato nei prossimi anni ad assumere una rilevanza strategicamente importantissima, nelle scelte e nelle politiche. I servizi di public utilities che gestiscono gli acquedotti, in funzione h24, hanno bisogno di un monitoraggio costante e di interventi immediati in caso di anomalie. Il lavoro può variare, dalle operazioni di saldatura per piccole riparazioni da fare in tempi rapidi, al monitoraggio in presenza e da remoto mediante telerilevamento per l’individuazione tempestiva di malfunzionamenti e rischi di contaminazione delle acque, alla manutenzione ordinaria. È pertanto una figura professionale indispensabile, dalla quale dipende la salvaguardia ambientale. Un’attrattiva interessante per ragazzi e ragazze in età scolare, spesso più sensibili degli adulti a tematiche ambientali.
Inoltre, sin dal primo anno di formazione, sono previste uscite nel territorio per capire come funzionano le diverse tipologie di “utilities” ma anche le attività di gestione del territorio svolte dai Consorzi di bonifica con la realizzazione di opere di ingegneria naturalistica per la bonifica e la sicurezza idraulica e la difesa del suolo. I ragazzi impareranno ad esempio a costruire muri o muretti di sponda per il potenziamento degli argini o a realizzare semplici impianti di fitodepurazione.
Durate il corso verranno affrontati temi importanti come la sostenibilità della risorsa idrica e l’impatto del cambiamento climatico nel nostro territorio, vedi ad esempio l’innalzamento dei mari, e verranno fornite quelle conoscenze e competenze di base che renderanno l’allievo qualificato ad operare presso servizi che si occuperanno di emergenze ambientali, tema che nei prossimi anni avrà una valenza sempre maggiore. E’ quindi un mestiere di pubblica utilità che unisce tecnologia, natura, appeal e sostenibilità.
Multidisciplinarità e versatilità. Il profilo è piuttosto ambizioso, perché i servizi sono diversi, e vanno dalla gestione degli impianti di depurazione e degli acquedotti alle attività svolte dai consorzi di bonifica. Servono quindi conoscenze di carattere multidisciplinare: il soggetto deve essere in grado di fare monitoraggi del buon funzionamento degli impianti, curare operazioni di manutenzione ordinaria su impianti con caratteristiche diverse, individuare tempestivamente le criticità per segnalare eventuali interventi specializzati o straordinari. Tutta la gestione delle reti acquedottistiche comporta anche la capacità di relazionarsi con l’utenza e gestire, ad esempio, tutte le commesse attraverso applicativi software. La componente tecnologica, quindi, non è indifferente. Ne emerge una figura eclettica ed interessante per un giovane curioso e con una mentalità flessibile, considerando che le attività si svolgono su impianti urbani più presidiati, fino ai piccoli impianti più periferici come quelli nelle zone montane.
È caratteristica di Enfap Fvg – così come di tutti i Centri che fanno parte di Effepi e si occupano di formazione professionale – seguire gli studenti non solo da un punto di vista didattico, ma anche nell’orientamento alla vita e nell’approccio al lavoro. All’allievo viene insegnato come confrontarsi con gli altri, gestire situazioni di stress, il problem solving. In questa figura ciò emerge ancor più chiaramente: l’Operatore della gestione delle Acque e risanamento ambientale spesso verrà visto come un rappresentante di un’azienda e identificato con la stessa. Ecco che le soft skills diventano parte fondamentale del percorso formativo.
Immediato inserimento nel mondo del lavoro. L’ampio spettro di conoscenze e competenze acquisite consentirà ai giovani qualificati un agevole inserimento in diverse tipologie di aziende, dai servizi di pubblica utilità, ai consorzi di bonifica, a imprese specializzate in interventi di bonifica e riqualificazione di siti contaminati. Tale interesse all’assunzione è stato confermato da una serie di interviste realizzate da Enfap FVG ad operatori del settore. In particolare, sono co-promotori del corso CAFC Spa – Acque del Friuli e IRISACQUA, che hanno partecipato attivamente fin dalla fase di analisi dei fabbisogni per la strutturazione del percorso formativo. Il supporto di soggetti così autorevoli è un traguardo importante per Enfap, che conferma così la sua consolidata reputazione in ambito tecnico. La compartecipazione di questi due Enti pubblici dà un valore aggiunto anche in termini di sbocchi occupazionali: gli studenti, una volta finito il triennio, potranno essere assunti in un contesto di lavoro duraturo, con una struttura solida alle spalle che ha un valore riconosciuto sul territorio e che ha espresso il bisogno di persone sempre più preparate.

Tecnologie e mondo smart. Oltre ad una consolidata preparazione classica sul funzionamento tecnico dell’impiantistica, il corso forma figure pronte ad utilizzare nuove tecnologie. Ad esempio, a Trieste si sta già affiancando all’insegnamento del programma del pacchetto Office un approfondimento sulle tecnologie IOT che stanno entrando nelle case di tutti. Questo perché è necessario conoscere anche le tecnologie “smart” incorporate nelle nuove generazioni di prodotti e dispositivi e che possono rendere più efficiente un servizio. Quindi i giovani, entrando in azienda, avranno già un’infarinatura sul funzionamento degli elementi elettronici predittivi che stanno dietro alla configurazione dei macchinari. A Gorizia nel corso di impiantistica elettrica si tratta anche la domotica. Le aziende, pur potendo contare su soggetti qualificati con enormi esperienze tecniche, si possono trovare in difficoltà nel gestire prodotti in cui l’elettronica diventa preponderante. Saper configurare sistemi di controllo predittivo diventa fondamentale in un futuro prossimo in cui la figura classica del tecnico impiantistico dovrà andare a braccetto con quella dell’elettronico.
[l.f][v.k]