28.05.2022 – 08.00 – Dopo il “libera tutti” (o quasi) del
1° maggio con l’eliminazione dell’uso delle mascherine in gran parte dei contesti lavorativi e sociali, ora si spinge per la loro abolizione anche laddove l’obbligo permane, in particolare negli ambienti scolastici dove l’utilizzo delle Ffp2 è previsto fino alla fine dell’anno scolastico. Proprio dalla regione, tramite l’assessore
Alessia Rosolen, è stata infatti avanzata la richiesta ai ministri dell’Istruzione e della Salute di esonerare gli studenti di ogni ordine e grado dall’uso dei dispositivi di protezione individuale, anche in considerazione dell’imminente fine delle lezioni, dando così un po’ di respiro, letteralmente, a bambini e ragazzi. A preoccupare sono le ripercussioni negative sul piano psicologico che l’uso prolungato delle mascherine potrebbe causare; timore evidenziato dalle stesse famiglie degli studenti che hanno quindi richiesto un intervento nel merito. Non solo, come sottolineato dallo stesso assessore all’Istruzione, alla base della richiesta vi è anche la consapevolezza che ormai sia rimasta solo l’Italia in Europa ad avere ancora l’obbligo di DPI nonostante le ingenti risorse investite volte ad assicurare una maggiore sicurezza sanitaria proprio nei luoghi scolastici.
Un tema, quello dell’obbligo della mascherina, che fin dalla sua introduzione nell’ormai “lontano” 2020 ha scaldato l’opinione pubblica tra favorevoli e contrari e che ancora oggi trova gli italiani nettamente divisi, o quasi. Nella nuova edizione di
Radar SWG l’istituto di ricerca ha infatti sondato l’opinione della cittadinanza sul tema: a tre settimane dalla caduta dell’obbligo c’è ancora una cospicua platea di persone che si dichiara d’accordo con la scelta di mantenere l’utilizzo della mascherina sui mezzi pubblici (locali e a lunga percorrenza) così come per teatri e cinema. Ma sul tema della scuola e del lavoro l’opinione si divide. Guardando ai risultati del sondaggio infatti, se per i mezzi di trasporto e teatri e cinema gran parte degli intervistati ha risposto di essere del tutto o abbastanza d’accordo con la proroga dell’obbligo, (rispettivamente quasi l’80% e il 74%), la percentuale cala nel caso dell’obbligo per gli studenti (63%) e per il personale nelle fabbriche (62%); attestandosi invece al 70% per il personale nei negozi e al 66% per il personale negli uffici. Al contempo oltre la metà degli intervistati (57%) si è detto molto o abbastanza d’accordo sulla revoca dell’obbligo di mascherine all’interno dei negozi, contro un 43% che si è detto invece poco o per niente d’accordo.
Non solo, anche nei comportamenti degli italiani predomina la cautela. Ne è un esempio l’uso della mascherina al momento della spesa: ben l’80% ha detto infatti di indossarla ancora (il 53% la indossa sempre e il 27% solo in caso di affollamento o quando deve interfacciarsi con il personale) contro il 20% che invece non la indossa più.
Ma il dato più curioso è infine forse quello riguardante la contrapposizione di opinioni tra chi la indossa a prescindere e chi no. Quasi la metà di chi la porta nei negozi si è detta infatti infastidita e/o preoccupata dall’imbattersi in persone a volto scoperto; opinione quest’ultima analoga in chi invece non la indossa e dove uno su quattro si è detto, al contrario, irritato o preoccupato dall’incrociare volti coperti.
n.p