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Dal suono all’immagine attraverso la mente umana: al Giovanni da Udine arriva Mezzocielo 2.0

28.05.2022 – 16:00 – Il rapporto tra suono e immagine è indagato da tempo immemore nell’arte, dal teatro antico al cinema, passando per tutto quel che c’è nel mezzo. Il presente offre strumenti nuovi per arricchire questa analisi verso un orizzonte per così dire scientifico, grazie all’evoluzione tecnologica. È possibile scrutare nella mente di un artista mentre si esibisce, o meglio, di un musicista mentre suona il suo strumento? Ed è possibile trasformare quel che si osserva in immagine? A quanto pare sì. È questa la sfida di Matteo Bevilacqua, pianista udinese, che con la collaborazione di Alessandro Passoni, che ha curato gli aspetti tecnici del progetto, e Claudio Tuniz, scienziato International Centre for Theoretical Physics, ha ideato Mezzocielo 2.0. Una performance musicale in cui la musica è solo una parte dello spettacolo. Nell’evento in programma domenica 29 maggio 2022 alle ore 18.00 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, la mente del musicista Bevilacqua sarà monitorata da un caschetto neuronale EEG in grado di captare una determinata gamma di onde elettromagnetiche prodotte dal cervello del musicista e, tramite un apposito software, trasformarle in immagini.

Sul palcoscenico, Matteo Bevilacqua interpreterà al pianoforte alcuni brani di Johann Sebastian Bach, Luciano Berio, Claude Debussy e Gyòrgy Ligeti indossando un caschetto neuronale EEG. Spetterà all’experience designer Alessandro Passoni trasformare in arte visiva i parametri cerebrali emessi dal dispositivo, mentre uno scienziato, Claudio Tuniz, in dialogo con il cosmologo Lorenzo Pizzuti, evidenzierà il ruolo della musica nello sviluppo della specie umana, illustrando le ultime novità scientifiche sull’argomento.

Lo spettacolo, prodotto dall’Associazione RiMeMute con il partenariato del Teatro Nuovo Giovanni da Udine e il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, della Fondazione Friuli, della Banca di Udine e di Musicae distretto culturale del pianoforte, vuol essere un viaggio emozionante nella mente umana, dove la musica offrirà allo spettatore molteplici spunti di riflessione.

Mezzocielo 2.0 è stato presentato a inizio del mese durante un incontro in cui gli ideatori hanno spiegato il processo di funzionamento dell’apparecchiatura utilizzata, mostrando i parametri tecnici rilevati dai sensori del caschetto ed elaborati dal software dedicato, in grado di misurare lo stato di concentrazione e di agitazione del musicista mentre si esibisce. Durante il concerto di domenica 29 queste misurazioni verranno ulteriormente elaborate fino a trarne una serie di immagini che mirano a rappresentare visivamente il prodotto dei neuroni del performer in azione .

Diplomato al Conservatorio Jacopo Tomadini di Udine dove ha anche conseguito la laurea specialistica di II livello con il massimo dei voti, lode e menzione, Matteo Bevilacqua è protagonista di un’intensa attività concertistica e discografica ed è attivo nella ricerca e sviluppo di progetti cross-pollution, che pongono la musica in relazione ad altre arti, discipline scientifiche e nuove tecnologie.

“Cerco sempre di trovare relazioni innovative tra la musica e altre discipline professionali e scientifiche” spiega Matteo Bevilacqua. “Indossare un caschetto neuronale durante la performance al pianoforte mi dà modo di sperimentare tante nuove possibili strade. Oltretutto è un modo per cercare risposta alla domanda che più spesso mi viene posta: a che pensi mentre suoni?”

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