20.05.2022 – 07.30 – Un mestiere antico quello del calzolaio. Un mestiere, ad oggi, quasi dimenticato. Sempre meno i giovani sono chiamati al tramando delle professioni artigianali che hanno, però, rappresentato il cuore del Friuli per secoli. Accade perché è difficile trovare un maestro che insegni le regole d’arte, tanto quanto trovare i giovani disposti a ritornare all’utilità delle cose antiche. Ma in fondo, anche queste sono tutte congetture. Ce lo dimostra Ettore, 32 anni, da sempre appassionato della lavorazione del cuoio e della storia medievale, che dopo l’università all’estero ha deciso di aprire la sua piccola attività artigianale chiamandola “La Bottega di Ettore”, dove effettua riparazioni di calzature, costruzioni di oggetti in cuoio, ristrutturazione di borse vecchie.
Lavora regolarmente dal lunedì al sabato con orario variabile per ogni giornata, ha aperto anche una pagina Facebook chiamata come la sua attività dove carica le foto delle sue riparazione, ma anche delle sue creazioni che molto hanno a che fare con il suo antico amore per il cuoio: portadocumenti, portafogli, portamonete, taccuini, borsellini grandi e piccoli, portachiavi, borse da donna, custodie per smartphone.
“Il lavoro non mi manca – afferma Ettore – c’è sempre qualche piccolo lavoretto da fare oltre alle riparazioni classiche, che mi dà molta soddisfazione. Con questo mestiere ho messo insieme la mia grande passione per le cose antiche, il cuoio e il medioevo, con la possibilità di avere un lavoro che mi permetta di vivere. E’ un mestiere che consiglierei a molti di fare, per non far morire questi antichi mestieri che sono una parte della nostra storia.”
Ad oggi, non servono grandi investimenti per avviare un’attività di calzolaio, sostenuta inoltre da fondi regionali, sostiene sempre Ettore, e dalle molte serrande abbassate che non aspettano altro che essere riaperte e valorizzate.
f.s.
