10.05.2022 – 07.30 – Sarà sciopero generale della scuola il prossimo 30 maggio. Questa è la decisione assunta dai sindacati di categoria al termine della riunione che si è svolta ieri mattina al Ministero del Lavoro. Le organizzazioni sindacali avevano fatto richiesta di modifiche del DL 36 su formazione e reclutamento approvato nei giorni scorsi dal Governo ma nessuna risposta è giunta in merito. I segretari generali di Flc Cgil, Cisl scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, Gilda Unams affermano che è mancata ogni forma di possibile mediazione su tre punti essenziali: lo stralcio completo delle disposizioni di legge che incidono sulla libera contrattazione, l’individuazione di risorse finanziarie adeguate per procedere al rinnovo contrattuale e la stabilizzazione del personale precario che viene enormemente penalizzato dalle nuove regole.
“La rigidità del ministero rispetto alle questioni sollevate non ha lasciato margini – sottolineano Francesco Sinopoli, Ivana Barbacci, Pino Turi, Elvira Serafini, Rino Di Meglio – per questo abbiamo deciso di avviare un percorso di forte protesta, con diverse forme di mobilitazione, non escluso lo sciopero degli scrutini, e di informazione capillare del personale della scuola”.

Il segretario regionale Friuli Venezia Giulia di Uil Scuola, Ugo Previti, condivide il pensiero generale dei sindacati. “Il 30 maggio dobbiamo scendere tutti in piazza, nessuno escluso, non solo il personale docente! Tutti i lavoratori della scuola sono chiamati a scioperare, dai docenti di ruolo fino ai collaboratori scolastici precari. Dobbiamo arrivare al 99,9% di adesione. È un sacrificio ma lo si deve fare per il nostro futuro” – sottolinea Ugo Previti -. “Sono d’accordo su ogni punto messo in rilievo dai sindacati. In particolare, riguardo alla stabilizzazione del personale, dobbiamo smetterla con questi tipi di concorsi perché, ad esempio, abbiamo visto che negli ultimi sono stati bocciati circa l’80% dei partecipanti. Se si parla della necessità di sistemare i precari in questo modo è davvero assurdo. Tutte le regioni sono ugualmente coinvolte in questo sciopero, anche il Friuli Venezia Giulia dove si sente maggiormente il problema del personale docente che passa di ruolo e se ne va via, tornando nei loro paesi di origine, perché gli stipendi sono troppo bassi”.
Il prossimo appuntamento sarà quello dei direttivi unitari fissato per venerdì 13 maggio.
di Maira Trevisan