01.05.2022 – 10.30 – Sono soffici e bellissimi piumini bianchi che spuntano dalle pareti rocciose, pronti a crescere per volare lontano. Stiamo parlando dei piccoli Grifoni che in questi giorni stanno nascendo in un’area sempre più vasta delle nostre Alpi e Pre Alpi. Lo comunica con orgoglio Fulvio Genero, direttore scientifico della Riserva Naturale Regionale del Lago di Cornino sita nel comune di Forgaria nel Friuli (UD) e gestita dalla Cooperativa Pavees che si occupa, fin dagli anni Ottanta, di un progetto di conservazione del Grifone che ha portato appunto alla creazione di colonie nidificanti. Quella della Riserva è l’unica area di tutto l’arco alpino dove questo avvoltoio ha ripreso a nidificare grazie al progetto di reintroduzione attuato nei Comuni di Forgaria nel Friuli e Trasaghis e finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia. “Ed è anche il punto più settentrionale al mondo” – spiega Fulvio Genero – I Grifoni hanno cominciato a riprodursi in queste colonie già nel 1996. Nel tempo la nidificazione si è ampliata partendo dalla Riserva Naturale del Lago di Cornino e arrivando alle Prealpi Carniche e Giulie e a tutti quei rilievi che si affacciano al medio Tagliamento, fino a diverse zone della Carnia (nei pressi di Tolmezzo ad esempio), dai 400 fino ai 1400 metri di quota”.
Da alcuni giorni sono nati quindi i primi piccoli di Grifone. “E’ ancora presto per dire come andrà quest’anno, anche perché il periodo di nidificazione è molto lungo: gli esemplari più esperti depongono a fine gennaio o agli inizi di febbraio mentre quelli meno esperti arrivano fino a marzo -. spiega Fulvio Genero – Sembra però che le cose stiano andando bene, come è accaduto negli ultimi due anni con oltre 70 coppie e più di 40 giovani involati. I risultati però li sapremo solo a fine stagione, tra giugno e luglio. Riguardo alla composizione delle colonie ci sono dei Grifoni che nidificano singolarmente e realtà che arrivano anche a 300 coppie di avvoltoi, come ad esempio in Spagna. Da noi si arriva ad un massimo di 15 coppie sulla stessa parete”.
Quella del Grifone, spiega Fulvio Genero, “non è una delle specie più a rischio di estinzione tra gli avvoltoi in Europa. Va detto però che sta molto bene in alcune aree come la Penisola Iberica (in particolare in Spagna) e molto male in altre, ad esempio nell’est europeo e in passato anche in Italia, a causa di una serie di motivi come le persecuzioni, i veleni ed altre cause di mortalità. Negli ultimi anni però, grazie all’avvio di molti progetti di reintroduzione e di conservazione, la situazione sta lentamente migliorando”.
I Grifoni passano circa 4 mesi nel nido prima di prendere il volo ed iniziare i grandi spostamenti tipici di questa specie. In questi 4 mesi gli avvoltoi crescono moltissimo, passando da un etto e mezzo di peso a 8/10 kg circa. Non hanno nemici naturali, i pericoli principali sono legati alle attività umane ed in particolare ai disturbi causati da elicotteri e altri velivoli o attività nei pressi delle aree di nidificazione. I Grifoni sono volatori che si spostano su grandi distanze. “Noi ne seguiamo circa una ventina grazie alle radio satellitari” – racconta Fulvio Genero – “Con gli anni hanno imparato ad esplorare zone sempre più vaste e in inverno, periodo non congeniale al loro volo, arrivano fino all’Austria e alla Slovenia. Da aprile invece l’area si espande molto di più. Molti di loro fanno ritorno, altri invece si insediano altrove”.
Per chi volesse conoscere maggiormente la vita di questi speciali avvoltoi è in programma l’evento “Vivi e liberi di volare”, in calendario il prossimo 4 settembre: nella Giornata Mondiale degli Avvoltoi, la Riserva ospiterà un importante convegno scientifico, con ospiti di fama internazionale, conferenze, dibattiti e infine – momento sempre spettacolare e carico di emozioni – la liberazione di esemplari di grifone ospitati in Riserva a fini di cura e di studio. L’evento è promosso in collaborazione con il Parco Natura Viva di Bussolengo.
di Maira Trevisan