09.04.2022 – 07.50 – Mafie tradizionali, nella maggior parte orientate in attività di riciclaggio e in particolare nel settore edile, ma anche sodalizi criminali formati da stranieri che nel tempo hanno indirizzato i loro interessi criminali verso il traffico di droga. Lo rivela la relazione riferita al primo semestre 2021 della Dia. Nel dettaglio, si legge, il Friuli Venezia Giulia è un “territorio caratterizzato da una fitta rete imprenditoriale e da anni destinatario di importanti investimenti per la realizzazione di grandi opere e necessita di una particolare attenzione per contrastare i possibili tentativi di infiltrazione mafiosa”. Proprio per la sua posizione geografica il territorio diviene inoltre “privilegiato punto di accesso in Europa occidentale” della rotta balcanica percorsa “da stranieri che accedono illegalmente in territorio nazionale guidati dalle organizzazioni criminali dedite al traffico di esseri umani”. Un fenomeno che nel tempo lascia sul territorio problematiche di sicurezza pubblica evidenzia la relazione.
Nel dettaglio, a Trieste si confermano contatti con la criminalità campana; a Gorizia le inchieste hanno toccato lo smaltimento di rifiuti, Udine è invece stata toccata da un’indagine sul narcotraffico internazionale mentre nel pordenonese si sono registrati reati economico finanziari.