05.04.2022 – 08.00 – La gran parte delle malattie professionali in Friuli Venezia Giulia riguarda i sistemi osteo-articolare, muscolare o connettivo (il 66,4%), è però evidente una maggiore incidenza di patologie dell’apparato respiratorio e tumorali rispetto al resto del Paese. Le prime sono infatti il 12,3 per cento del totale contro il 4,1 del resto del Nord Est e il 5,2 dell’Italia in generale, mentre le neoplasie sono il 10,5 per cento contro il 4,9 per cento e il 5 per cento. Una situazione, quest’ultima, causata dall’elevato numero di lavoratori esposti all’amianto. Questi i dati emersi dall’elaborazione effettuata dalla Regione sulla base dei dati consolidati forniti da Inail riferiti al 2019 presentati dal vicepresidente Riccardo Riccardi durante la riunione del Comitato regionale di coordinamento sulla salute e sicurezza del Lavoro.
Ad essere registrato è stato inoltre un calo degli infortuni sul lavoro denunciati (da 12.705 a 12.376), di quelli riconosciuti come tali dall’Istituto (da 8.151 del 2018 sono infatti scesi a 7.988), degli infortuni gravi (da 1.955 a 1.835) e mortali (da 16 a 9).
Per quanto riguarda infine l’aspettativa di vita in regione è di 81,3 anni per gli uomini e di 85,8 anni per le donne, di circa 10 anni per i primi e di 13 per le seconde è invece l’aspettativa di vita sana. Se da un lato nella nostra regione si vive più a lungo, dall’altro aumenta il periodo passato in condizioni di cattiva salute con malattie o disabilità, e proprio in tal senso, ha sottolineato Riccardi, vanno i percorsi di salute all’interno del Piano della prevenzione 2021-2025, che “punta a migliorare le condizioni di vita con interventi ad ampio spettro” e “prevede grande attenzione alla promozione della salute in senso generale con iniziative che partono dalla scuola ma, considerando come il 50% dei lavoratori regionali abbia più di 50 anni”.
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