05.04.2022 – 12.59 – Con il Decreto del 6 dicembre 2021, il Ministero delle politiche agricole ha abrogato i provvedimenti obbligatori di contrasto alla diffusione della processionaria, come di tanti altri organismi nocivi considerati endemici. L’insetto ormai radicato sul territorio italiano è pericoloso sia da un punto di vista fitosanitario in quanto minaccia la sopravvivenza delle popolazioni arboree, in particolare quella del pino che, una volta attaccato dall’insetto, perde la chioma e si indebolisce gravemente esponendosi a parassiti secondari e quindi al rischio di morte; sia da un punto di vista sanitario. Le setole urticanti delle larve sono nocive per l’uomo e per gli animali. Il semplice contatto con i peli che ricoprono le larve è molto urticante ed è in grado di scatenare gravi reazioni infiammatorie e allergiche, fino allo choc anafilattico. Nonostante l’abrogazione dei provvedimenti di contrasto obbligatori, le Autorità sanitarie locali possono predisporre come è stato fatto dal comune di Lignano Sabbiadoro di interventi di profilassi. L’effettiva pericolosità della processionaria ha quindi indotto l’amministrazione comunale di Lignano Sabbiadoro a non interrompere la profilassi condotta negli anni scorsi, in quanto la decisione ministeriale, purtroppo, non coincide con la sparizione di questo lepidottero, che ha invaso numerose città e infestato le chiome di tantissimi alberi: al contrario, la sua diffusione ha raggiunto un livello tale da far decadere paradossalmente l’obbligatorietà della lotta contro i suoi nidi e le sue larve.
«Per tutte queste ragioni – sottolinea l’assessore all’ambiente Paolo Ciubej – nel corso dell’inverno sono stati rimossi ed eliminati 2580 nidi. In aggiunta a ciò, si stanno installando su tutto il territorio comunale trappole per la cattura delle falene, al fine di ridurre la possibilità della deposizione delle uova e giungere a un controllo e riduzione progressiva della processionaria, senza però disperdere insetticidi». Fondamentale la collaborazione di cittadini e proprietari di seconde case i quali possono intervenire bruciando i nidi, facendo molta attenzione ai residui carbonizzati che sono ugualmente urticanti e rimanendo rigorosamente lontani dal falò, soprattutto con le parti del corpo scoperte, viso e occhi compresi. Le larve all’aperto possono essere trattate con insetticida, meglio se biologico.
In merito a questo argomento ieri 4 aprile, il consigliere della Lega, Danilo Slokar, che aveva presentato un’interrogazione “per sapere quali interventi si intenda porre in essere al fine di contrastare il fenomeno della proliferazione della processionaria e di garantire adeguata tutela ai residenti in regione e il benessere degli animali che entrano in contatto con la stessa”, ha scritto in una nota: “Il piano di controllo della diffusione della processionaria in Friuli Venezia Giulia sarà operativo in termini di interventi sul territorio a partire dalla fine del 2022. L’unico intervento che può fornire una risposta in termini di riduzione del rischio è infatti dato dalla distruzione precoce dei nidi di processionaria alla fine dell’inverno, qualsiasi intervento di disinfestazione, eseguito in primavera o in estate espone gli operatori ad un rischio maggiore rispetto alle azioni di disinfestazione precoce da svolgersi a fine inverno. Si tratta di un intervento che richiede una pianificazione annuale che parte dal monitoraggio della densità di popolazione della processionaria per arrivare ad una valutazione dei costi-benefici”.
[l.f]