02.04.2022 – 07:10 – Fallito, almeno per ora, il grande colpo su Kyiv e sui territori che si affacciano sul Mar Nero, il Cremlino concentra i suoi sforzi sulle cosiddette repubbliche indipendenti. La Russia sta iniziando a organizzare delle istituzioni che prendano il controllo dei territori occupati della zona est: nord della Crimea, Donbass, Mariupol. Città ormai parzialmente o completamente rase al suolo dai bombardamenti e abbandonate dalle popolazioni locali. La forza occupante sta predisponendo un abbozzo di amministrazione della zona, in preparazione delle trattative che verranno effettuate, in cui verosimilmente la Russia esigerà almeno l’annessione delle regioni orientali. Nella città di Mariupol, ormai distrutta, proseguono le difficoltà per i profughi in fuga. La Croce Rossa si dice incerta sulla possibilità di completare l’evacuazione nell’arco della giornata, anche in ragione dei continui agguati perpetreati dall’esercito invasore. Un convoglio in direzione di Mariupol è stato fermato a Zaporizhzhia, mentre nei giorni scorsi un presidio della Croce Rossa stessa ha subito almeno due attacchi diretti nella città ucraina.
Si è diffusa intanto la prima notizia di un attacco ucraino in territorio russo. La Russia ha accusato l’Ucraina di avere bombardato un deposito di carburante situato a Belgorod, una città situata a pochi km dal confine tra i due stati a nord di Kharkiv. L’attacco, operato da elicotteri dell’esercito ucraino, avrebbe distrutto almeno otto serbatoi di carburante.