18.9 C
Udine
sabato, 24 Maggio 2025

Putin tradito dai suoi sui fallimenti della guerra

01.04.2022 – 07:10 – Dalla stampa anglosassone trapela la notizia secondo cui Putin sarebbe stato tenuto all’oscuro dei fallimenti militari del suo esercito. I giornali riportano alcuni “declassified reports” dei servizi segreti americani che rivelano che il leader russo riterrebbe di essere stato sviato dai suoi collaboratori, i quali gli avrebbero nascosto gli esiti drammatici delle azioni in Ucraina. L’accaduto avrebbe fatto montare il malcontento nelle cerchie del leader, soprattutto tra i dirigenti dei servizi. Un funzionario statunitense mercoledì ha riportato che Putin “non sapeva nemmeno che i suoi militari usassero e perdessero coscritti”. Questo spiegherebbe gli arresti tra i generali e i militari già nelle prime settimane di guerra. Il colonnello Sergei Beseda, capo del ramo dell’intelligence straniera dell’FSB, sarebbe stato licenziato e arrestato durante la seconda settimana di guerra proprio a causa della profonda delusione del Cremlino nei confronti delle sue agenzie di intelligence. L’accusa a suo carico sarebbe di corruzione e di fornire false informazioni sull’Ucraina. L’FSB non ha mai confermato gli arresti. Pochi giorni più tardi è toccato a Roman Gavrilov, vice capo della Guardia nazionale, licenziato anch’esso. Secondo le fonti riportate da Christo Grozev di Bellingcat il generale Gavrilov sarebbe finito agli arresti o per “sperpero dispendioso di carburante” o per divulgazione di intelligence militare che “ha portato alla perdita di vite umane”. Anche la Guardia Nazionale infatti, che in genere si occupa delle manifestazioni dell’opposizione in patria, ha combattuto in Ucraina con gravi perdite.

Volodymyr Zelensky nella notte di giovedì ha parlato alla nazione. Secondo le parole del presidente, la ritirata della Russia dalle zone di Kyiv sarebbe mirata a riorganizzare la truppe in modo da procedere a una controffensiva più incisiva sul fronte est: “C’è un raggruppamento di truppe in quelle zone, con l’obiettivo di intensificare le attività e portare a termine la liberazione del Donbass”.

Anche il presidente della Lituania, Gitanas Nauseda, in una conferenza congiunta con il suo omologo danese, si è espresso chiedendo un inasprimento delle sanzioni economiche: “L’Europa deve smetterla di comprare il gas e il petrolio russi, perché il regime russo usa quei soldi per finanziare la distruzione delle città ucraine e gli attacchi sui civili disarmati. Il quinto pacchetto di sanzioni deve causare il maggior danno possibile al regime russo” ha detto Nauseda. I Paesi Baltici temono che le mire espansionistiche del Cremlino presto o tardi si riversino anche su di loro, sia per ragioni storiche, sia per la posizione strategica che occupano.

Ultime notizie

Dello stesso autore