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venerdì, 18 Aprile 2025

I proverbi che insegnano le stagioni. Quali sono quelli di aprile?

01.04.2022 – 08.20 – Ormai ci stiamo inoltrando nel mese della primavera, il suo cuore pulsante è in aprile. Generalmente, è considerata una primavera piovosa e capricciosa in questo mese, fino alla metà di maggio e infatti si dice: “Aprile ora piange ora ride”. Di solito però i contadini si augurano che il mese sia piovoso come ricorda il proverbio: “Aprile piovoso, maggio ventoso, anno fruttuoso”, poiché la pioggia di aprile è da sempre considerata una manna per la campagna al punto tale che “vale più una pioggia tra aprile e maggio che il re Salomone con tutto il suo carriaggio”. Se la pioggia è benefica per la terra e le coltivazioni, non lo è invece per la vite e per il grano, perché troppa acqua, a detta dei contadini e dei proverbi, porta funghi parassiti detti “ruggini”. E si ricorda così: “Nebbia di marzo male non fa, ma in aprile pane e vino a metà”.

I vecchi dicevano sempre di non entusiasmarsi troppo in aprile, con le prime giornate lunghe, i primi soli accattivanti e le prime ore di caldo perché è un mese portatore di freddo e quindi “per tutto aprile non ti scoprire”, ma in compenso con l’avanzare della stagione nel cuore del mese il corpo inizia a rilassarsi per l’arrivo del primo tepore e si finisce sempre per restare addormentati, come vuole il proverbio “Aprile dolce dormire”.

E’ il mese dell’inizio delle erbe spontanee, dei germogli dei glicini che si preparano a sbocciare a maggio. E’ tempo di panni all’aria e pulizie di primavera, di semina della lavanda e di decorazione dei balconi con le primule e le violette. E’ il mese in cui ritorna il cuculo, uccello a cui sono stati dedicati proverbi come: “Ai cinque di aprile il cucù deve venire” e filastrocche per la sua importanza nello scandire il tempo della primavera:

Se non viene ai sette e agli otto
o ch’è perso o ch’è morto;
se non viene ai dieci
gli è perso per le siepi;
se non viene ai venti
egli è perso tra i frumenti;
se non viene ai trenta
il pastor l’ha mangiato con la polenta.

f.s.

 

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