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mercoledì, 16 Aprile 2025

“Diversamente DOC” riprende il suo viaggio tra i Colli Orientali

29.03.2022 – 07.30 – Ieri, durante la XV Giornata Nazionale delle Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo, che si celebra ogni 28 di marzo, l’ANFFAS di Udine, l’ente promotore in Friuli, ha presentato presso la sua sede vari progetti e attività. L’associazione riunisce volontari e famiglie di persone con disabilità intellettive e/o relazionali, con lo scopo di “portare avanti e realizzare pienamente le condizioni di pari opportunità e dignità sociale affinché ogni persona possa vivere la propria vita secondo le proprie capacità ed aspirazioni”. Fini sociali ben riconoscibili nei principi enunciati dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità e dalla Costituzione Italiana. È un luogo dove le famiglie, che si trovano di fronte alla stessa difficile situazione, attraverso l’unione e la condivisione delle esperienze riescono a trovare la forza per andare aventi. “Il lavoro è dignità”, questo è lo slogan alla base del progetto Diversamente DOC, presentato ieri dall’ANFFAS di Udine. L’iniziativa, che è nata in collaborazione con i Bambini delle FATE, ha l’obiettivo di inserire questi giovani nell’ambito lavorativo di alcune aziende agricole dei Colli Orientali, come la “Giorgio Colutta”. Finalmente dopo l’interruzione a causa della pandemia Diversamente DOC, nato nel 2011 da un’idea di Francesca Ballali, il 2 di aprile potrà riprendere il suo viaggio nelle vigne del manzanese.

In termini di inclusione sociale e compatibilità con il lavoro nel settore agricolo il progetto, fin dal suo inizio, portò i semi di un grande successo. Durante la prima edizione i ragazzi, coadiuvati dai volontari dell’ANFFAS, oltre alla vendemmia seguirono tutte le fasi produttive del vino fino all’imbottigliamento e alla creazione dell’etichetta Diversamente DOC. Le prestigiose bottiglie parteciparono al Vinitaly del 2012, evento che decretò la ripetizione annuale dell’iniziativa. “Il lavoro nobilita l’uomo e per i ragazzi è importante perché vuol dire vedersi riconosciuto un qualche cosa, uno stipendio, un emolumento. Per le famiglie invece è vedere finalmente i propri figli soddisfatti, perché nel nostro mondo della disabilità soprattutto intellettiva, finché c’è il tempo scolastico va tutto bene, ma una volta finita la scuola c’è il nulla.” Ha sottolineato Maria Cristina Schiratti presidente ANFFAS Udine, durante un’intervista alla RAI regionale.

[l.f]

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