28.03.2022 – 07.20 – Continuano le ricerche dell’escursionista udinese scomparso il 23 marzo 2022 nell’area del Rio Gorgons, durante un’escursione sul sentiero naturalistico Zisilin. Venerdì è stato cercato per tutta la giornata con 48 uomini afferenti alle varie forze convenute, Soccorso Alpino, Guardia di Finanza, Vigili del fuoco, Unità Cinofile, elicottero della Protezione civile, uomini della forestale e droni della polizia di Udine. La giornata si è conclusa senza esiti, nonostante le accurate perlustrazioni anche nelle forre del rio Gorgons, che sono state percorse tutte dai tecnici di forra e quelle in alcune grotte presenti nelle adiacenze del sentiero, percorse dagli speleologi. Il Comune di Taipana e la polisportiva hanno supportato con pasti caldi e spazi per riposare i soccorritori che si davano il cambio. Sabato mattina le ricerche sono riprese alle 5.00 alle prime luci dell’alba. Le forze in campo, aumentate di numero, hanno proseguito per tutto il giorno ad effettuare delle battute sistematiche del terreno. Settantotto i partecipanti, suddivisi in trentacinque squadre. Sono stati perlustrati sistematicamente 215 ettari. Le squadre degli speleologi del Soccorso alpino e speleologico sono arrivate in forze e si sono dedicate alla ricerca sistematica in gran parte dei buchi e delle grotte censite nel catasto grotte (venerdì ne erano state visitate solamente alcune). L’ipotesi che si profila, avendo ormai controllato tutti i punti in cui il sentiero lambiva punti pericolosi ed esposti verso il torrente Gorgaz e nella zona di cresta, è che l’escursionista possa aver abbandonato il sentiero prima di aver concluso l’anello, prendendo una scorciatoia nella speranza di abbreviare, magari perché si era attardato riposto all’orario programmato assieme alla moglie.
Ieri sono state impegnate sul campo quarantasette persone dei vari corpi: accanto al Soccorso alpino e speleologico c’erano i Vigili del fuoco (che hanno usato anche i loro droni), la Guardia di Finanza, l’unità cinofila della Protezione civile. Quest’ultima ha fornito nuovamente l’elicottero, che ha sorvolato il territorio dall’alto per un’ora e quarantacinque minuti, ripassando certe zone sulle quali si è ritenuto di fare più verifiche. Il fatto che l’udinese scomparso indossasse degli abiti poco sgargianti e avesse uno zaino nero è sicuramente un fattore che rende più complicato l’avvistamento su un terreno molto tormentato, con buche e vegetazione fitta (per quando ancora spoglia di fogliame sui rami). Per quanto accurata sia la ricerca, anche nell’esplorazione ravvicinata potrebbe succedere di farsi sfuggire angoli nascosti, proprio per la difficoltà nella lettura della conformazione del terreno al di fuori del sentiero segnato. Un lavoro molto complicato e intenso. Ieri si è comunque perlustrata a tappeto una porzione di territorio di cento ettari, che si aggiungono ai centoventicinque battuti sistematicamente ieri. Da oggi le ricerche rallenteranno, ma non verranno sospese del tutto: continueranno in forma ridotta, senza il dispiegamento di forze così ampio e sistematico delle cinque giornate trascorse.