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sabato, 19 Aprile 2025

Transizione ecologica: la SIOT pensa al gas a metano

26.03.2022 – 07.50 – Il Presidente dell’Authority giuliana Zeno D’Agostino aveva, nel corso dell’ultima Expo sulla logistica, accennato agli utilizzi alternativi per la pipeline di SIOT; e lo stesso colosso degli idrocarburi aveva sottolineato, mesi addietro, che una riconversione energetica ne danneggerebbe il volume degli affari, con un calo del petrolio greggio diretto verso i territori austro-tedeschi. Ora la SIOT (Società Italiana per l’Oleodotto Transalpino del Gruppo TAL) è tornata sull’argomento della transizione, presentando un piano alternativo.
Si tratta nuovamente di gas; specificatamente di gas a metano. SIOT vorrebbe infatti costruire “sette unità cogenerative di energia ad alto rendimento“, alimentate a gas metano che saranno installate nelle stazioni di pompaggio presenti nella Regione Friuli Venezia Giulia. In altre parole le stazioni presenti a intervalli presso le tubature della SIOT non verranno più allacciate alla rete nazionale, ma funzioneranno autonomamente: l’alimentazione a gas genererà energia per la stazione e la zona circostante; inoltre il calore prodotto verrà utilizzare per riscaldare il petrolio greggio, favorendo quella viscosità che ne permette un veloce transito. Gli impianti saranno inoltre tutelati da possibili blackout, specie nelle zone montane. Il progetto – ideato da EnerProject, Energy Service Company con sede a Trieste – funzionerà anche con biometano o combustibili sostenibili. L’energia in eccesso, a propria volta, verrà rivenduta sulla rete nazionale. Il progetto evidenzia involontariamente i limiti della transizione europea: a fronte del rifiuto del nucleare e del rendimento insufficiente delle energie alternative, non rimangono che idrogeno e gas, coi problemi di approvvigionamento ad essi correlati.

“EnerProject – ha dichiarato Alessio Lilli, presidente SIOT e General manager del Gruppo TAL – ha reso concreta la nostra visione di risparmio, efficienza, sicurezza e sostenibilità energetica. La Cogenerazione ad alto rendimento è indicata dall’UE come uno dei principali interventi sui quali fare leva per raggiungere gli obiettivi di riduzione di CO2 già nel breve periodo e, come il nostro primo report interno di sostenibilità ha evidenziato, non si può essere concretamente sostenibili se non si agisce sulla propria fonte primaria di energia. In questo modo non solo produrremo l’energia che ci è necessaria per far funzionare gli impianti, ma muoveremo in maniera decisa verso un nuovo ruolo di “Prosumers”, ovvero sia produttori che consumatori di energia, pronti a condividerla in una visione di rete”.

“Sia in epoca pandemica che attualmente con una geopolitica caratterizzata dalla guerra in Ucraina – ha spiegato Lilli – il nostro oleodotto risulta strategico per il rifornimento di energia al Centro Europa e si conferma rilevante per l’economia del Friuli Venezia Giulia. Oltre il 60 per cento del traffico portuale passa per il Terminal Marino Siot. Così come ideata e così come si è evoluta nel tempo, l’infrastruttura TAL è oggi al servizio dell’Europa tutta, rendendo Trieste uno snodo di riferimento per le economie di Germania, Austria e Repubblica Ceca”.

[z.s.]

Zeno Saracino
Zeno Saracinohttps://www.triesteallnews.it
Giornalista pubblicista. Blog personale: https://zenosaracino.blogspot.com/

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