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sabato, 19 Aprile 2025

Udine città circolare per rispondere alle sfide della transizione ecologica

25.03.2022 – 9:30 – Reduce, Reuse e Recycle. Efficientare, riutilizzare e trattare i rifiuti in modo che possano rientrare nel ciclo produttivo: sono i tre cardini dell’economia circolare. Una visione che mira a ridurre i costi, sia economici che ambientali, intervenendo sugli sprechi e sulla dispersione. L’Unione Europea da alcuni anni sta spingendo su questo concetto e a tale scopo sono nati programmi come CITYCIRCLE, un progetto transnazionale dell’UE cofinanziato dal programma INTERREG CENTRAL EUROPE che mira a migliorare le capacità di innovazione dei centri urbani periferici dell’Europa Centrale introducendo il sistema di economia circolare alle città partner. Anche la città di Udine figura nella lista dei partner e proprio ieri, giovedì 24 marzo, in Sala Ajace si è tenuto l’evento finale del progetto Citycircle, in cui sono stati illustrati lo stato dell’arte e gli obiettivi centrati fino ad ora.

In una città circolare le produzioni seguono idealmente un modello ad anello chiuso. I materiali entrano in un ciclo teoricamente infinito in cui, una volta esaurita la loro funzione, vengono riutilizzati. Affinché ciò avvenga nel modo meno impattante, tutta l’energia dovrebbe essere garantita da fonti rinnovabili. Due concetti centrali nel modello sono quello di simbiosi industriale, una collaborazione tra diverse aziende per ottimizzare la produzione sfruttando, dove possibile, l’una gli scarti di produzione dell’altra, e quello di sharing economy, economia collaborativa, la condivisione di beni e servizi.

CITYCIRCLE focalizza le sue attività affinché nelle città partner del progetto diversi soggetti stakeholder possano connettersi in una rete a sostegno dell’innovazione e dell’economia circolare in ambito energetico. Il cronoprogramma prevede lo sviluppo di un’applicazione pilota che testi la funzionalità della rete attraverso uno studio di fattibilità sul territorio comunale. Ovviamente una simile visione incontra molti ostacoli, sia politico-burocratici, sia culturali. Si tratta di progetti che necessitano di ampio respiro e di una programmazione sul lungo periodo, oltre che della convergenza della politica per la messa in opera e della collaborazione del tessuto produttivo.

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