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giovedì, 10 Aprile 2025

Udine, un nuovo campus per l’area medica dell’università

18.03.2022 – 16:00 – Fino a oggi l’area medica dell’Università di Udine ha avuto una distribuzione non delle più pratiche. Le lezioni dei primi anni di medicina si tengono nelle aule di piazzale Kolbe, quelle del triennio conclusivo nel padiglione Tullio dell’ospedale. I tirocini ovviamente si conformano ai vari reparti o ai distretti territoriali. Le scienze infermieristiche invece hanno sede in viale Ungheria, mentre le altre specialità sanitarie si barcamenano tra tutte queste strutture e altre ancora. Inoltre, le variazioni del numero degli studenti ammessi alle facoltà a numero chiuso hanno reso in alcuni casi le aule a disposizione inadatte per capienza a fare fronte alle nuove esigenze. Inutile sottolineare che la costruzione di un nuovo polo che potesse raccogliere tutte queste energie disperse in un unico punto era una notizia attesa da anni.

E’ stato presentato oggi, a palazzo Maseri, alla presenza del rettore dell’Università degli Studi di Udine Roberto Pinton, il progetto del nuovo campus di area medica dell’ateneo udinese. Il piano insiste proprio intorno all’area di piazzale Kolbe, che dà su via Chiusaforte, dove ha sede il dipartimento di area medica dell’università. Gli interventi interesseranno la parte sud dell’edificio attuale, che verrà ampliato con due nuovi corpi che includeranno a sinistra le aule, che potranno ospitare circa un migliaio di studenti, e a destra i laboratori. La ristrutturazione dell’esistente e la realizzazione dei nuovi spazi permetterà di creare un nuovo polo accentrato dove far convergere tutta l’area medico-sanitaria. Il nuovo campus occuperà una superficie di oltre 10.400 mq, di cui 7000 per il solo nuovo fabbricato che includerà 55 studi, 7 openspace, 67 laboratori e 12 aule e avrà, oltre all’attuale accesso su via Chiusaforte, una nuovo ingresso su via Ristori.

Il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, oltre ad esprimere apprezzamento per il lavoro, ha commentato “Un progetto sfidante che ha molteplici implicazioni anche per la sanità regionale e che richiede ulteriori riflessioni per valutarne tutte le ricadute. L’Amministrazione regionale ne seguirà con interesse l’evolversi”.

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