12.03.2022 – 09.30 – E’ stata inaugurata ieri al Salone degli Incanti di Trieste, venerdì 11 marzo 2022, la mostra multimediale interamente dedicata alla vita dell’artista messicana Frida Kahlo, visitabile dal 12 marzo al 23 luglio 2022. La mostra cosiddetta “sensoriale” verte la sua attenzione in parte sulla rappresentazione in forma multimediale che, come ha sottolineato il Console Generale del Messico a Milano, Maria de Ios Angeles Arriola Aguirre “propone al visitatore un percorso in cui vengono scandagliati diversi tratti della sensibilità e della personalità dell’eclettica artista, icona di ribellione e femminismo, di passione e di stile, in cui presenza centrale è stato il marito Diego Rivera, al quale la stessa mostra concede ampio spazio. Il Caos Dentro racconta Frida Kahlo mettendo in evidenza tanto la temperie culturale e politica in cui la pittrice visse, quanto le sue fragilità e la sua forza. Soprattutto, mette in contatto l’emotività del visitatore con quella di Frida, grazie all’uso delle moderne tecnologie immersive che rafforzano le suggestioni e avvicinano i visitatori di ogni età a una donna e artista dalla grande forza attrattiva”.
Presentata anche dall’Assessore alla Cultura di Trieste Giorgio Rossi, la mostra ha ottenuto l’occasione di arrivare anche a Trieste, dopo essere già stata allestita a Roma e Milano, con la speranza di proseguire nel suo percorso itinerante, volto alla diffusione dell’icona più importante del Novecento. “Il concept della mostra” ha sostenuto infatti una delle curatrici Aleandra Matiz (presidente della Fondazione Leo Matiz di Bogotà e figlia del famoso fotografo colombiano) propone al visitatore l’occasione di entrare con tutti i sensi nel variegato, sofferto, caotico e vitale universo di Frida Kahlo“. Come icona infatti, ogni rappresentazione propone gli elementi fondamentali della sua vita turbolenta: il letto a baldacchino in cui è stata costretta per mesi stesa a causa di un incidente e sopra il quale i genitori le avevano posizionato uno specchio in modo che potesse continuare a dipingere ritraendosi, essendo lei stessa la persona che meglio conosceva e aveva sempre a disposizione anche a causa della sua immobilità; il tavolo da lavoro con tutte le sue terre e i colori; la sedia a rotelle e il cavalletto per le tele. La Casa Azul è stata fedelmente ricostruita per dare la sensazione di poter rivivere sensorialmente il luogo di vita, d’amore e d’arte di Frida Kahlo e Diego Rivera, dimora inoltre che ha ospitato anche il grande intellettuale Trockij con il quale Frida condivideva una profonda amicizia, sia politica che sentimentale.
Il percorso espositivo si dirama tra i dipinti e litografie che figurano i celebri autoritratti dell’artista messicana a i lavori di Diego Rivera, provenienti da collezioni private messicane. A sostenere la ricerca del reale attraverso la rappresentazione, sono le fotografie di Leo Matiz: 150 scatti del fotografo colombiano, sia in bianco e nero sia a colori, come omaggio al grande fotografo che oltre a fotografare personaggi illustri di ogni genere, ha saputo più di molti altri ritrarre l’essenza di Frida Kahlo, nella sua femminilità e nel suo tormento affascinante. Le fotografie presenti in mostra risalgono tutte alla fine degli anni ’40, periodo in cui l’artista messicana aveva raggiunto la sua fama indipendente da Diego Rivera avendo solo poco più di trent’anni. Proseguendo nell’esposizione, si possono ammirare le emissioni filateliche, un’esclusiva raccolta di 41 francobolli del Messico che la raffigurano come simbolo d’arte della sua terra natale. Anche le lettere, i diari e gli oggetti presenti nel surrogato della Casa Azul riempiono la mostra della storia di un caos vitale che definisce perfettamente come la stessa esistenza, oltre alla pittura, di Frida Kahlo fosse già di per sé un’opera d’arte. Per questo motivo, gli organizzatori hanno voluto riproporre anche a Trieste l’abbigliamento che l’artista era solita indossare non solo come elemento estetico, ma principalmente come simbolo politico, nella storia, nella tradizione e nei valori incarnati in tutta la sua femminilità.
Promossa dal Comune di Trieste – Assessorato alle politiche della cultura e del turismo,
con il supporto di Trieste Convention and Visitors Bureau, di PromoTurismoFVG,
dell’Ambasciata del Messico in Italia – Consolato del Messico di Milano, la mostra è curata
da Antonio Toribio Arévalo Villalba, Aleandra Matiz, Milagros Ancheita, Maria Rosso,
prodotta e organizzata da Navigare Srl, in collaborazione con BAT Italia, ZKB e Antica
Tostatura Triestina. Partner della mostra, la Fondazione Leo Matiz di Bogotà, la Galleria
Planetario di Trieste, Oscar Roman, Inbal; Media Partner TriestePrima e Sky Arte;
Technical Partner Effeci, Trieste Airport; Vettore ufficiale Trenitalia.
La mostra al Salone degli Incanti sarà aperta al pubblico dal 12 marzo al 23 luglio tutti i giorni, nel rispetto delle normative sanitarie in vigore, con i seguenti orari:
dal lunedì al venerdì_09.30 | 20.30
sabato, domenica e festivi_09.30 | 21.00
I biglietti si possono acquistare on line sui circuiti www.ticketone.it e www.etes.it
o alla biglietteria del Salone degli Incanti, Riva Nazario Sauro 1, telefono: 388 8507930
Info visite guidate e prenotazioni scuole: 3518403634 – 3336095192 |
email: [email protected]
Info: mostrafridakahlo.it
Info: discover-trieste.it
[f.s]