10.03.2022 – 11:15 – Impennano i prezzi delle materie prime dalla crisi dell’Ucraina. In poche settimane il costo dei concimi si è triplicato e duplicato invece il gasolio. La stagione delle semine è alle porte, gli agricoltori cercano di affrontare il problema con dei contratti di filiera. “Sono gli unici contratti” sostiene il presidente Coldiretti di Udine “che permettono agli agricoltori di fare dei business plan come fanno le industrie. Il prezzo del masi è altissimo, come quello dei gasoli e dei concimi. C’è ancora un’economia di scala, ma l’agricoltura ha bisogno adesso di acquistare mezzi per raccogliere un prodotto che poi verrà venduto in autunno. Quanto varrà il prodotto dell’agricoltore poi a settembre? C’è il rischio che l’economia diventi una diseconomia, per questo motivo il contratto di filiera è l’unica soluzione al momento, poiché riesce a calmierare il processo economico a rischio e permette di mantenere un’economia all’agricoltore”.
A peggiorare la situazione è la forte siccità che negli ultimi mesi ha contribuito negativamente alla sofferenza dei terreni; si sono registrate già il 40% di precipitazioni in meno rispetto alla media nazionale e secondo i dati dell’Osmer per i prossimi dieci giorni sembra proseguire in questa direzione con anche previsioni di ulteriori gelate che recheranno danno soprattutto agli alberi da frutto. Poca neve, periodo di siccità e le falde abbassate si sommano al fatto che il periodo irriguo non è ancora iniziato. Colture come il mais hanno bisogno di molta acqua: “quindi ora gli agricoltori dovranno essere molto abili – dice il Presidente – a stilare un bilancio culturale per questa nuova annata, considerando anche la voce “acqua” fra le più importanti, ricordando che non tutto il territorio della provincia di Udine fruisce del servizio di bonifica e bisogna cercare di contenere sempre di più l’arrivo di bombe d’acqua magari con dei bacini idrici in collina e in tutta le aree che ne necessitano. Bisogna puntare anche alla conversione degli impianti irrigui esistenti trasformandoli in impianti sempre più consistenti.”
Il Consorzio di bonifica si sta impegnando ad attingere ai fondi del PPNR per la ristrutturazione di tutta una rete di vecchi impianti idrici, con l’obiettivo di modernizzarli e ottimizzarli per le necessità di tutti i centri del Friuli. Gli agricoltori confidano in un intervento dello Stato nel concedere degli “ammortizzatori” fiscali che consentano di superare questo periodo di grave crisi, causata sia dalla siccità, ma anche dalla guerra in Ucraina che sta toccando l’economia di base e di conseguenza la possibilità di accedere ai prodotti di primaria sussistenza.
f.s.