02.03.2022 – 11.28 – Fu decisione di Emanuela Petrillo nel settembre 2017 di non patteggiare e andare a giudizio. Il patteggiamento le sarebbe costato un risarcimento di due milioni di euro alle Usl coinvolte. Ieri il Collegio del Tribunale di Udine, presieduto da Paolo Milocco, ha emesso una condanna in I° grado di otto anni e sei mesi nei confronti dell’ex l’assistente sanitaria di Presiano accusata di aver finto di iniettare vaccini a migliaia di bambini tra il 2009 e il 2015, presso le nelle aziende sanitarie di Udine, Codroipo e Gemona. Un’indagine che ha fatto discutere per tanti anni, ora giunta ad un primo e concreto epilogo con la disposizione di una condanna importante. Il Pmi Claudia Danelon aveva chiesto nove anni e sei mesi per l’accusa di peculato, abuso di ufficio e falso sia ideologico sia formale. Nonostante una parte sia stata dichiarata prescritta, e quindi la pena richiesta sia stata ridotta di un anno, il Collegio ha riconosciuto come sussistenti le condotte ascritte e provate. Quindi l’attività di indagine del pubblico ministero è stata ritenuta in grado di sostenere positivamente l’accusa in giudizio grazie anche ai contributi delle parti civili, che sono stati fondamentali sia durante l’incidente probatorio, sia durante il dibattimento. Pertanto, gli avvocati che hanno tutelato fino ad adesso gli interessi delle aziende sanitarie in causa e le parti civili, ovvero le famiglie che avevano presentato richiesta di risarcimento, si sono dichiarati soddisfatti. Al momento la Petrillo è stata condannata solo da un punto di vista penale, mentre per quanto riguarda i risarcimenti pecuniari sono stati rinviati al giudice civile, che sarà in grado di determinarne il valore in seguito ad una prossima formulazione delle accuse. Al momento sono state liquidate solo le spese legali per gli avvocati. Secondo le dichiarazioni dell’avvocato dell’imputata Paolo Saladin, si aspettavano una condanna di tale portata anche se durante l’udienza di ieri ha contestato l’inesattezza dei numeri, dell’incidente probatorio, delle statistiche e delle tabelle che sono state utilizzate per arrivare a tali conclusioni. Scaduto il termine dei canonici 60 giorni, per il deposito delle motivazioni della sentenza emesse dai giudici, il legale della Petrillo potrà fare il ricorso già annunciato in appello.
[l.f]