28.02.2022 – 11.39 – Ieri mattina ha avuto luogo in piazza XX Settembre a Udine, una nuova manifestazione per dire “NO alla Guerra”. Centinaia di persone si sono riunite per rispondere all’appello lanciato dall’Associazione Ucraina-Friuli e da Cgil, Cisl e Uil. Come rappresentanti e portavoce comunali e regionali in segno di solidarietà, hanno preso la parola durante la protesta Fabrizio Cigolot, con la fascia tricolore in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, il consigliere regionale Furio Honsell, il segretario regionale Pd Fvg Cristiano Shaurli e la consigliera regionale Mariagrazia Santoro (Pd). Impossibile non commuoversi ascoltando le parole degli ucraini in piazza, che pur trovandosi isolati dalle proprie famiglie, molti dei quali hanno perso le comunicazioni, continuano a ribadire “Siamo un popolo forte e combatteremo fino alla fine”. In questo momento nei vari paesi dell’Ue stanno attraversando i confini soprattutto donne e bambini, cercando di portare in salvo almeno una parte della famiglia. Da parte nostra ogni giorno, partono aiuti umanitari con cibo, vestiti, denaro e soprattutto medicine. Secondo le testimonianze di chi è qui in salvo, ma ha il cuore lì con la propria famiglia, la situazione è devastante. La maggior parte dei civili che si trovano nelle zone bombardate sono nascosti nei rifugi, da cui escono solamente qualche minuto al giorno, senza luce, acqua, gas, cibo e medicine. “Sono molti gli uomini che si stanno mobilitando, ma mancano le armi. Possiamo resistere finché possiamo”. Il richiamo alla mobilitazione da parte dello Stato ucraino sembra essere quasi un appello pro forma perché tutti gli uomini, dai più giovani agli anziani, si stanno offrendo come volontari. “Quanto si può resistere? Si può resistere perché l’Ucraina è un popolo molto forte e lotteremo fino all’ultimo”. Queste le parole fiere di una giovane in piazza a Udine. Parole che sintetizzano in una frase l’orgoglio di un popolo che non si lascerà sottomettere da un regime oligarchico ed è disposto a farsi distruggere in nome della libertà.
“Emozionano le madri e i cittadini ucraini oggi presenti in piazza, perché dopo 70 anni di pace è persino incomprensibile per noi avere un figlio in guerra, ma ogni italiano dovrebbe capire che sotto attacco siamo tutti noi, i rapporti pacifici tra i Paesi e il sistema democratico che abbiamo contribuito a costruire”. È il concetto espresso ieri a Udine dal segretario regionale Pd Fvg Cristiano Shaurli, che ha preso la parola in piazza XX Settembre.
“L’articolo 11 della nostra splendida Costituzione ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà di altri popoli ma – ha indicato l’esponente dem – oggi c’è solo Putin che offende quella Costituzione, quei valori e attacca cittadini inermi, umilia la democrazia e il sogno di pace della nostra Europa. Accanto alla solidarietà al popolo ucraino c’è spazio solo per una condanna piena, senza alcun distinguo o ambiguità, verso chi aggredisce e usa la guerra contro la libertà”.
“È stato importante essere presenti oggi in Piazza XX Settembre a Udine alla manifestazione di solidarietà ai popoli Ucraini organizzata dall’Associazione Friuli-Ucraina e dai sindacati dei lavoratori. È stato importante ribadire la condanna della guerra di aggressione che l’Ucraina ha subito, e la disponibilità ad accogliere i tanti profughi che inevitabilmente ci saranno. Profughi che ci impegneremo ad accogliere restituendo loro la stessa cura amorevole con la quale tante donne Ucraine hanno curato i nostri anziani”: così ha dichiarato Furio Honsell di Open Sinistra FVG.
L’appello del sindaco di Udine Pietro Fontanini, oltre ad esprimere appoggio assoluto nell’accogliere i profughi, è quello di non iniziare una guerra d’odio diffusa contro il popolo russo. “Solidarietà all’Ucraina: il Comune di Udine si è già preparato per ospitare alcune famiglie di profughi. Vorrei altresì che evitassimo di creare un clima di caccia alle streghe nei confronti dei russi residenti in Italia e di chi ha fino a oggi intrattenuto rapporti di tipo economico o altro con la Russia. Ricordo infatti che anche in Russia molte donne e uomini stanno manifestando contro l’invasione dell’Ucraina e che molti di loro sono già stati arrestati per aver espresso il proprio dissenso”.
Sono tanti i russi che in questi momento stanno manifestando a discapito della propria libertà di pensiero contro questa guerra. Sono tanti i russi che da tempo minano l’autorità di Putin. Sulla sua pagina Facebook lo scrittore Andrea Scanzi ha ripreso proprio ieri l’intervento dell’ex campionessa olimpionica Ekaterina Gamova, che è stata una delle più grandi pallavoliste russe di tutti i tempi, indossando per 237 volte la maglia della Nazionale del suo Paese. “Questa pagina vergognosa rimarrà per sempre nella storia del mio paese. Mai avrei pensato di assistere all’attacco, ai bombardamenti, agli spari su altri amici europei. Al governo, ai militari, chiediamo di fermarsi, in tutti i modi possibili. Potrei tacere? Certo che posso. Ma provo vergogna e paura. Ora il mondo intero sarà contro di noi, ci verranno imposte sanzioni, ci isoleranno, non vorranno vederci in altri paesi. Sappiate solo che in Russia ci sono molte persone contrarie a ciò che sta accadendo. Chiediamo scusa #Noallaguerra“.
Nel pomeriggio l’Arcivescovo di Udine, Monsignor Andrea Bruno Mazzocato ha celebrato in Duomo una messa per la Pace in Ucraina. Anche in questo caso sono intervenute tantissime persone per manifestare solidarietà al popolo ucraino. “Mentre ci stavamo rasserenando, per una sensibile diminuzione di contagi da Covid, i nostri animi sono nuovamente turbati da una tragedia inattesa”. Ha esordito nell’omelia il Vescovo. “Mai avremmo immaginato di rivedere nel cuore dell’Europa colonne di strumenti di morte che attraversano le strade e file di persone disperate, di tanti bambini in particolare, che cercano scampo da quegli strumenti che minacciano solo distruzione”.
Mentre a Udine si stava manifestando per la pace, Putin stava dichiarando ai media: “Ordino al Ministro della Difesa e al Capo di Stato Maggiore delle forze armate russe, di inserire le forze di deterrenza dell’esercito russo in una modalità speciale di servizio di combattimento. Vedete che i paesi occidentali non solo sono ostili al nostro paese nella sfera economica, intendo rispetto a quelle sanzioni che sono illegittime, ma gli Alti funzionari dei principali paesi della NATO consentono anche dichiarazioni offensive nei confronti del nostro paese”. Dichiarare lo stato di allerta delle forze di deterrenza vuol dire essere pronti ad utilizzare da un lato le armi nucleari strategiche offensive, come bombardieri e missili di precisione a lunga gittata; dall’altro anche tutti quei sistemi non nucleari come sottomarini, unità navi e navi armate con missili da crociera.
[l.f]