17.02.2022 – 07.50 – Il Porto di Trieste riconosce quale elemento di vantaggio nella competizione tra gli scali del nord adriatico la ricerca scientifica: “la competizione” – ha osservato il presidente dell’Authority Zeno D’Agostino durante la seduta del Consiglio Comunale dedicata alla BAT, poi interrotta – “sarebbe altrimenti notevolmente più dura nei confronti dei competitori del nord adriatico molto più agguerriti”. Tuttavia quest’ultimi “non hanno la capacità di sviluppo, di ricerca, di innovazione” del capoluogo giuliano.
Il ruolo della scienza nell’attirare investitori a Trieste ha giocato, durante la pur interrotta sessione del Consiglio Comunale, un ruolo centrale: senza la “forte integrazione nel mondo della ricerca” anche il porto franco non sarebbe bastato per convincere il colosso del tabacco. E BAT non è sola: il presidente ha infatti confermato quanto già si rumoreggiava da tempo, ovvero che la multinazionale giapponese Mitsubishi darà il via a un “insediamento di attività logistiche e industriali, in combinazione con la casa di spedizioni Francesco Parisi“. Il luogo è sempre lo stesso, tanto per la BAT quanto per la collaborazione nippo-triestina: l’area di FREEeste inaugurata proprio tre anni addietro, il 13 febbraio 2019.
D’Agostino ha ricordato come l’area e lo stesso insediamento della multinazionale di tabacco rispondano a una “logica di sistema” e a un principio di “economia circolare“; in quanto invece di finanziare nuove opere, si preferisce “rimettere in sesto, restaurare, rimettere in funzione aree già esistenti”. Inizialmente la zona di FREEeste nasce infatti per assolvere al piano di ristrutturazione aziendale di Wärtsilä, creando contemporaneamente i “presupposti per un’area importante, specie per la superficie”, considerando un’accessibilità stradale e ferroviaria definita “perfetta” per la Grande Viabilità nel primo caso e per i lavori ferroviari che fervono proprio in questi giorni, grazie all’azione di pressing del Coselag (del quale d’Agostino è presidente) su RFI. Dapprima infatti si ha proceduto a recuperare la galleria di cintura, prima di riattivare la stazione di Aquilinia e connettere direttamente FREEeste. Una rete ferroviaria, per quanto concerne il collegamento con lo scalo giuliano, “con accessibilità privata” e come tale gestibile dalla controllata Adriafer.
Senza dimenticare che FREEeste “dava e dà sufficienti garanzie per il minore impatto ambientale”, essendo collocata al di fuori della città, in una zona con 24mila mq da sviluppare per industrie e magazzini.
[z.s.]