15.6 C
Udine
mercoledì, 2 Aprile 2025

Nuovo Piano rischio alluvioni: il ruolo essenziale dei Comuni

17.02.2022 – 07.10 – È stato presentato in questi giorni ai sindaci dei Comuni della Bassa friulana, dell’Udinese e dell’Isontino il nuovo Piano di gestione del rischio alluvioni (Pgra). È il frutto di un anno di lavoro da parte della Regione che, partendo dal piano preesistente datato 1989 (l’anno in cui nacquero le autorità di bacino) e le successive pianificazioni, ha cambiato il modo di approcciarsi alla tematica rendendo lo strumento più flessibile, al fine di migliorare la gestione del territorio sul fronte della difesa dalle alluvioni. A fianco del ripristino di alcuni vincoli ineludibili per le aree a pericolosità idraulica elevata, sono state apportate delle importanti novità. Il nuovo Pgra: tiene conto delle significativi cambiamenti climatici che stiamo affrontando in questi ultimi anni con una visione sì proiettata verso il futuro ma altresì ben radicata al presente; riattribuisce ai Comuni un ruolo essenziale e centrale nella pianificazione e attuazione degli strumenti urbanistici che tengano conto della pericolosità delle aree; fa inserire questo tipo di rischio nella destinazione urbanistica comunale di un immobile con lo scopo di favorire la costruzione di edifici sicuri (allagamento scantinati, immobili costruiti con vani interrati in aree soggette ad allagamento). L’importante documento è stato presentato ieri in videoconferenza ai sindaci dei Comuni dell’Udinese e dell’Isontino dall’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, Fabio Scoccimarro. Oggi sarà la volta dei sindaci del Pordenonese. Adesso il compito della Regione, come affermato dall’assessore, sarà quello di aiutare gli amministratori locali a comprenderlo nei suoi contenuti fondamentali e aggiornamenti affinché possano poi passare autonomamente all’applicazione del Piano. Il Pgra è un documento di programmazione triennale che identifica sia le misure necessarie per prevenire il rischio, sia le azioni da intraprendere nel caso che si verifichi (piani di sgombero – evacuazione). Le amministrazioni comunali dovranno realizzarlo e svilupparlo concretamente nei due trienni di vigenza.

Da un punto di vista climatico oltre a tenere in considerazione fenomeni di portata devastante come la “Tempesta Vaia“, primo tornado di Classe 2 generatosi nel Mediterraneo, si riferisce anche a situazioni meno distruttive ma con un elevato livello di rischio: le acque alte eccezionali del 2018 e 2019, le nevicate eccezionali della scorsa stagione invernale e anche i primi mesi del 2022 (caratterizzati da siccità, con possibili – seppure ipotetici – eventi critici nell’estate di quest’anno).

Martedì 15 febbraio, sempre nell’ambito della presentazione del nuovo Piano di gestione del rischio alluvioni, l’assessore Fabio Scoccimarro e la consigliera regionale Maddalena Spagnolo (Lega), hanno incontrato i sindaci di Latisana, Lignano, Ronchis, Varmo e San Michele al Tagliamento, per affrontare l’annoso tema della sicurezza del fiume Tagliamento. Il Pgra in questo frangente prevede opere di messa in sicurezza nel basso e nel medio corso del fiume, compresa la realizzazione della traversa di Pinzano. “Per riunire tutti i sindaci e i Comuni allo stesso tavolo abbiamo promosso l’iter Mab Unesco per il Tagliamento – ha evidenziato Scoccimarro -, perché dobbiamo superare campanilismi e divisioni storiche tra basso e medio corso. Il punto di partenza devono essere la mitigazione del rischio e la tutela del patrimonio naturale del bacino idraulico dell’ultimo vero fiume naturale d’Europa“.

L’assessore Scoccimarro ha poi ricordato le opere previste nel basso corso: nel 2019/20 è stato completato un primo intervento stralcio di diaframmatura in corrispondenza del centro di Latisana sino all’altezza dell’ospedale. In questi giorni inoltre sono scaduti i termini per la presentazione delle offerte per realizzare altri due importanti tratti dall’ospedale sino a Gorgo di Latisana. L’importo complessivo dei due lotti ammonta a oltre 11 milioni di euro e si prevede che la consegna del cantiere possa avvenire verso fine aprile. La durata del cantiere, salvo imprevisti legati al tempo è stimata in circa 9 mesi. Risalendo verso nord, è stato individuato un ulteriore tratto verso Ronchis per un importo di circa 3 milioni di euro che in questi giorni sta consegnando il Consorzio di Bonifica Pianura Friulana. I professionisti incaricati, per un importo di progettazione di 152.000 euro, hanno presentato in questi giorni le tre ipotesi di fattibilità per il rialzo del ponte che attualmente presenta un’altezza tale da non consentire il necessario franco idraulico in caso di piene sino a 4.000 metri cubi al secondo. I tre studi riguardano tutti un ponte pressoché nella posizione attuale, ma sviluppano scenari differenti di realizzazione e posa in opera che consentano di mantenere la costante presenza della viabilità. Gli uffici stanno effettuando le verifiche istruttorie necessarie di coerenza progettuale e successivamente si inizierà un percorso di valutazione congiunta con tutti gli attori del territorio. Infine, è in corso di formalizzazione l’incarico per completare la diaframmatura arginale nel tratto terminale del Tagliamento sino a Lignano che gode di un ulteriore finanziamento di circa 9 milioni di euro.

“Come già segnalato nell’aggiornamento del piano di gestione del rischio alluvioni redatto dall’Autorità di bacino sono contenuti alcuni refusi che sono stati già segnalati e verranno corretti quanto prima. In particolare, mi riferisco alla cancellazione delle casse di espansione – ha ricordato l’assessore regionale -. Quanto all’idea del ponte-traversa a Pinzano è stata espressa la netta contrarietà da parte di 22 sindaci, il che impone il confronto che la Regione ha avviato e che si basa sulla consapevolezza delle responsabilità delle proprie azioni. Ricordo che l’Autorità di bacino ha recepito quanto redatto dal Laboratorio Tagliamento, del quale facevano parte i sindaci di tutto il corso del fiume e i professionisti da loro delegati. Possiamo verificare il miglioramento del documento del 2012, ma non ci si può limitare a dire no. Con l’iter avviato, si potranno sviluppare tutti gli studi di dettaglio attraverso un Contratto di Fiume che definisca le opere e le prospettive, comprese le eventuali compensazioni economiche”.

Nel corso dell’appuntamento, il sindaco Fanotto ha rilevato come “la priorità sia costituita dalla sicurezza. I lavori nel basso corso sono stati da tempo concretamente posti in essere, mentre quelli a monte sono ancora in attesa di venire progettati”. Il collega Michelutti ha evidenziato anche “la problematicità della situazione legata alla manutenzione”, mentre Prampero ha sottolineato che “gli studi per la mitigazione del rischio sono stati fatti ed è arrivato il momento di tirare le fila. Senza contrapposizioni, perchè la sicurezza è di tutto il territorio così come l’interesse alla valorizzazione del fiume”. Il sindaco Sette, infine, ha espresso soddisfazione “per gli imminenti interventi nel basso corso e ha rilevato come le opere previste siano norme in vigore e sia quindi necessaria quanto doverosa la loro esecuzione”. Inoltre, ha rimarcato “la posizione assunta dal Gruppo Sicurezza del Tagliamento per essere disponibili al confronto su ogni questione riguardante la messa in sicurezza, ma non sulla tipologia di opere da effettuare”.

[l.f]

Ultime notizie

Dello stesso autore