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sabato, 19 Aprile 2025

Il ritardo sulla prevenzione è al centro del nuovo Piano

17.02.2022 – 07.20 – Un testo che corregga i percorsi di domanda di salute e l’alleanza sociale allargando il campo al terzo settore e al volontariato. Un piano “che punta a recuperare il ritardo della nostra Regione sul tema della prevenzione, che per alcuni aspetti abbiamo scontato nella campagna di vaccinazione – spiega il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi – dobbiamo considerare un margine di elasticità che ci consenta di interpretare il documento non in maniera statica, ma capace di essere integrato in relazione ai cambiamenti che intercorrono, come ci ha insegnato la pandemia”. La discussione si è tenuta durante la III Commissione del Consiglio regionale: è stato espresso parere favorevole per il “Piano regionale della prevenzione 2021-2025”. Riccardi ha poi sottolineato due questioni legate all’applicazione del Piano. In primo luogo il personale, la cui carenza “è legata a una competenza sul tema che ricade sullo Stato, a cui spetterebbe risolvere i problemi relativi ai criteri di formazione e di reclutamento che rendono difficoltosa la capacità di avere a disposizione un numero adeguato di professionisti”. Per risolvere il problema, come ha ricordato l’esponente dalla Giunta, la Regione è anche ricorsa al riconoscimento dei titoli di studio extra Ue al fine di ovviare momentaneamente e limitatamente alle criticità in essere. “Una misura – ha aggiunto – utilizzata dalle altre Regioni ben prima di noi in forza di un intervento statale. Ma si tratta di un provvedimento tampone che non può essere considerato risolutivo”.
Altro punto quello del rapporto con i medici di medicina generale. “Confidiamo – ha auspicato Riccardi – in un buon esito dell’interlocuzione in atto tra le Regioni e il Governo nell’ambito di una soluzione che possa prevedere, da un lato uno snellimento degli oneri burocratici e amministrativi che ricadono sui medici di famiglia e dall’altro un’integrazione più sistematica degli stessi professionisti nella sanità pubblica”.

[mb.r]

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