15.02.2022 – 10.44 – A nulla è servito l’intervento dei sindacati e lo sciopero simbolico dei lavoratori nelle ultime ore della chiusura della TTF di Forgaria. Il personale dell’azienda, senza nessun avviso né avvisaglia che qualcosa stesse cambiando, il 24 gennaio si è visto consegnare una lettera di trasferimento negli stabilimenti di Torino e Reggio Emilia di FG Gruppo (cui TTF fa capo). Il provvedimento di chiusura è arrivato come un “vero e proprio fulmine a ciel sereno… senza alcun preavviso o segnale premonitore”, così Fabiano Venuti referente della FIM-CISL in Alto Friuli, il 26 gennaio 2022, ha definito la comunicazione della proprietà di sospendere le attività della storica azienda di Trattamenti Termici Flagogna. Fondata nel 1973 dal 1984 iniziò a far capo alla F. G. Gruppo Spa di Torino. Una decisione che è risultata assolutamente incomprensibile considerando che la storica impresa, che esegue trattamenti termici finali in atmosfera controllata in forni di ultima generazione, ha sempre avuto un carico di lavoro costante impegnando i dieci dipendenti a ciclo continuo. La protesta è arrivata non solo dai lavoratori e dai sindacati, ma anche dai clienti fidelizzati che da tempo si affidavano alla TTF per la qualità delle lavorazioni e che all’improvviso si sono trovati costretti a guardare altrove. La chiusura da un lato ha portato alla perdita di lavoro da parte di una decina di persone in un territorio, come quello montano, in cui le attività produttive scarseggiano e risulta difficile ricollocarsi, dall’altro ha contribuito ad incrementare il processo di desertificazione industriale che si sta verificando nelle zone montane con conseguente spopolamento delle aree. Lunedì 31 gennaio 2022, a poche ore dalla chiusura di un’attività con oltre 44 anni di storia, i dieci dipendenti hanno scioperato simbolicamente per l’amarezza provocata dalle giustificazioni la proprietà ha presentato e per il modo in cui sono state comunicate.
La Regione FVG si è immediatamente attivata per dialogare con la proprietà della TTF di Forgaria e i sindacati, a partire della Cisl, per cercare di mantenere la struttura produttiva e e salvare i posti di lavoro ora a rischio. Dal quanto comunicato ieri dall’assessore regionale alle Attività produttive e turismo, Sergio Emidio Bini, ci sarebbe già un’impresa che ha mostrato interesse per rilevare l’attività.
La riunione ha avuto luogo ieri pomeriggio presso il municipio di Forgaria con i rappresentanti del territorio, tra cui i sindaci di Forgaria, Marco Chiapolino, di Vito d’Asio, Pietro Gerometta, e di Pinzano al Tagliamento, Emiliano De Biasio.
Nel corso della riunione i temi affrontati sono stati numerosi: la promozione del turismo locale, la tutela delle imprese insediate sul territorio e il contrasto dello spopolamento, riducendo le difficoltà patite dalle attività insediatesi nel territorio montano attraverso il superamento delle criticità del sistema viario e il potenziamento dell’infrastrutturazione digitale. A questo proposito Bini ha rinnovato la volontà della Regione di sostenere chi deciderà di investire in quelle aree, ricordando che sono stati messi a disposizione delle imprese degli strumenti come la defiscalizzazione per chi investe in montagna con l’azzeramento dell’Irap e la legge SviluppoImpresa, la quale incentiva le attività commerciali nei piccoli centri: aiutando i negozi di vicinato si sostiene la vita delle comunità locali e si evita lo spopolamento dell’area montana.
“Stiamo inoltre sostenendo la sostituzione dei distretti del commercio e con una nuova perimetrazione del campo d’azione dei consorzi per valorizzare le aree artigianali e industriali attraverso una forte incentivazione a fondo perduto. Sul fronte del turismo gli strumenti messi in campo dalle Regione sono molteplici, ma per la promozione di un’accoglienza di qualità è fondamentale una forte collaborazione tra imprenditoria e istituzioni”. Ha concluso l’assessore.
[l.f]