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giovedì, 10 Aprile 2025

Concessioni derivazioni d’acqua: energia gratuita ed aiuti sociali

12.02.2022 – 07.10 – Secondo quanto previsto dall’Art. 18 comma 1 e 2 della Legge 21/2020 “i concessionari di grandi derivazioni d’acqua a uso idroelettrico sono obbligati a fornire gratuitamente e annualmente alla Regione, energia elettrica in ragione di 220 kWh per ogni kW di potenza nominale media di concessione, da destinare nella misura del 100 per cento ai servizi pubblici e alle categorie di utenti dei territori delle Comunità di montagna e dei Comuni della Regione interessati dalle derivazioni, in base alla deliberazione della Giunta regionale di cui all’articolo 10, comma 3. In alternativa alla cessione di energia di cui al comma 1 può essere disposta la monetizzazione, anche integrale, dell’energia fornita gratuitamente”. L’Esecutivo Fedriga, che ieri ha approvato in via definitiva il regolamento di quantificazione e il riparto della energia elettrica che deve essere ceduta gratuitamente alla Regione in attuazione della suddetta legge, ha anche calcolato l’entità del controvalore che i concessionari dovranno alla Regione. Un valore attualmente stimato intorno a 1,5 milioni, ma che potrebbe aumentare visto l’attuale incremento dei costi dell’energia.
“In un periodo di crisi energetica riusciremo a garantire entrate extra, anche per un risparmio sulla bolletta dell’energia elettrica, a favore dei Comuni e dei cittadini della montagna”. Ha dichiarato l’assessore alla Difesa dell’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro in seguito all’approvazione del provvedimento.

Inizialmente, in fase normativa, il Consiglio regionale aveva stabilito di dare ai Comuni e alle Comunità di montagna il 100 per cento dell’energia o il relativo controvalore economico. Successivamente dopo un lungo e approfondito confronto con i territori interessati, in seguito all’approvazione del regolamento in Giunta, sono state individuate sia le tipologie di servizi pubblici sia le categorie di utenti che potranno beneficiare dell’energia ceduta gratuitamente e monetizzata. Le quote monetarie del controvalore di energia verranno destinate al miglioramento di tutti quei servizi pubblici e sociali di cui queste comunità sono attualmente carenti. Per quanto riguarda gli spazi è stato definito come prioritario il miglioramento qualitativo e quantitativo di alcuni servizi pubblici (ambulatori comunali, sedi dell’amministrazione, scuole di competenza comunale, mense scolastiche, biblioteche, illuminazione pubblica, sedi della Protezione Civile e delle associazioni, case di riposo comunali e foresterie). Mentre da un punto di vista sociale, per venire incontro alla popolazione più disagiata, parte delle risorse verranno destinate a residenti nei comuni montani beneficiari, limitatamente alla prima casa, ma anche alle famiglie residenti nel comune beneficiario, con Isee inferiore o uguale a 10mila euro oppure 20mila euro nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti 3 o più figli. Le risorse potranno essere infine destinate anche alle piccole e medie imprese artigiane, con sede nei comuni montani beneficiari.

[l.f]

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