11.02.2022 – 10.28 – Una crescita del solo un percento rispetto al 2020: il Friuli Venezia Giulia è tra i territori che hanno registrato una minor crescita delle richieste per ricevere il reddito di cittadinanza. Un aumento pari a centotrentatrè famiglie che hanno richiesto il sussidio nel periodo più concitato della pandemia. Nel mese di dicembre 2021, in Friuli Venezia Giulia le famiglie che hanno fatto richiesta hanno costituito lo 0,8 percento del totale delle richieste nella penisola. Lo studio condotto da Think Thank evidenzia un aumento dei percettori del reddito di cittadinanza. In regione oltre 13mila famiglie hanno ricevuto almeno una mensilità nel 2021, ma la crescita più alta si regista altrove. Sono infatti residenti in buona parte nel meridione i beneficiari del reddito nel periodo pandemico: la Campania in valore assoluto mostra il dato maggiore, con 331.973 nuclei familiari che hanno ottenuto il sussidio per almeno un mese del 2021 (il 20,8% del totale delle famiglie). A seguire troviamo la Sicilia con 281.686 percettori (il 17,7% del totale), quindi il Lazio con 167.860 (10,5%) e la Puglia con 142.685 (9,0%).
Per quanto riguarda l’ultimo dato disponibile, riferito al mese di dicembre 2021, in Friuli Venezia Giulia 9.591 nuclei familiari hanno ricevuto il reddito di cittadinanza. A livello provinciale, a dicembre 2021 hanno ottenuto il sussidio 3.657 famiglie della provincia di Udine, 3.218 del triestino, 1.459 della provincia di Pordenone e 1.257 del Goriziano.
In Friuli Venezia Giulia, nel 2021, le persone coinvolte sono circa 25.500, per un tasso di inclusione del 2,1%: si tratta del terzo dato più basso in assoluto, superiore solamente a quello del Trentino Alto Adige (1,3%) e del Veneto (1,8%). Le tre regioni con il tasso più elevato sono la Campania (15,8%), la Sicilia (14,6%) e la Calabria (12,9%).
Il commento di Antonio Simeoni, vice presidente della Fondazione Think Tank Nord Est: “Tra i motivi delle difficoltà di reclutamento del personale nel settore turistico si è da più parti correttamente citato anche il reddito di cittadinanza – commenta – anche se in Friuli Venezia Giulia la sua incidenza, rispetto ad altre regioni, risulta più contenuta. Inopportuno, in ogni caso, aggravare lo squilibrio già esistente, perlomeno nel settore turistico di questo territorio, tra domanda e offerta di lavoro. Le misure di sostegno al reddito sono importanti strumenti di lotta alla povertà e all’esclusione sociale che, se collegate al mondo del lavoro, dovrebbero incentivare e premiare lavoratori e imprese alla stipula del contratto di lavoro, tipicamente a mezzo sgravi fiscali e contributivi a favore degli uni e degli altri. La riforma del reddito di cittadinanza ha pertanto intrapreso la strada giusta – conclude Simeoni – auspicando che in un prossimo futuro possa diventare uno strumento realmente in grado di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e sia soggetto ad adeguati controlli per evitare abusi e spreco di risorse statali.”
[mb.r]