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venerdì, 18 Aprile 2025

Ama l’acqua salata il fiore che cresce nella Laguna di Grado

06.02.2022 – 10.30 – Sita nel comune di Grado (località Fossalon), si trova nella porzione più orientale della “Laguna di Grado”. In passato, era stata utilizzata come “valle da pesca”.
Caratterizzata da numerosi ambienti, fra il mare e la terraferma, si tratta di un’area ideale per la sosta, la nidificazione e lo svernamento di numerose specie di uccelli ed è stata dichiarata zona umida di valore internazionale, ai sensi della convenzione di Ramsar; è, inoltre, parte della rete Natura 2000 quale sito d’importanza comunitaria e zona di protezione speciale. Nella riserva infatti è presente un alto grado di biodiversità, dovuto alla presenza di ambienti anche molto diversi tra loro e ognuno caratterizzato dalla propria vegetazione.
Spostandosi dalla linea di costa verso l’interno, si incontrano i fondali sabbiosi marini che ospitano le praterie di fanerogame e la riva del mare, caratterizzata dalla vegetazione adatta a vivere sulla sabbia. A ridosso delle dune sabbiose, si trova un giovane bosco di pioppi e salici, mentre all’interno delle vasche prevale la vegetazione capace di crescere in ambiente salato. Tra queste spicca il Limonium narbonense, con le sue infiorescenze viola a partire dal mese di luglio. Nell’area nord-occidentale della riserva sono presenti anche i prati, che vengono sfalciati all’inizio di luglio per non disturbare la fauna nidificante nel periodo precedente. Alcuni pozzi artesiani, grazie l’apporto di acqua dolce, creano situazioni adatte all’insediamento della cannuccia di palude, specie attorno ad alcuni bacini interni e al Canale Averto. Inoltre, proprio lungo questo corso d’acqua, si sviluppa anche un fitto bosco di olmo siberiano, il cui impianto risale ben al 1946.

Questa forte diversità ambientale, e il ridotto disturbo umano, limitato al margine della riserva, favoriscono la permanenza di un alto numero di specie animali, con esigenze ecologiche molto diverse tra loro. Gli animali più numerosi sono senz’altro gli uccelli; se ne conta circa 240 specie. In particolare, si tratta di uccelli acquatici, tra i quali prevalgono, durante l’inverno, diverse specie di anatre (germani, canapiglie, codoni, mestoloni, morette grigie etc…) e svassi. Nei mesi primaverili ed estivi appaiono gli aironi (bianco maggiore, cinerino, rosso e garzette) e i limicoli. Non possono mancare anche i rapaci, come il falco di palude, e alcune coppie di cigni reali e oche selvatiche.
In diverse occasioni, la valle viene occupata da diversi individui di fenicottero rosa.
Il numero più alto di specie lo si può osservare in aprile, durante la migrazione primaverile, mentre il maggior numero di individui è presente nei mesi invernali.
Notevole risulta essere anche la presenza di mammiferi, come caprioli, cinghiali, tassi, volpi e lepri, e di anfibi e rettili, come la testuggine palustre, la natrice tassellata e la natrice dal collare, e diverse specie di pesci. La Valle Cavanata risulta essere così una riserva naturale di inestimabile valore e degna della più alta attenzione.

di Davide Stocovaz

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