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sabato, 19 Aprile 2025

Avvistamento foca monaca: ad oggi meno di 700 esemplari

30.01.2022 – 10.30 – È del 14 ottobre 2021 la notizia, riportata dal quotidiano locale Il Piccolo, dell’avvistamento di una foca monaca nelle acque di Pago. La foca monaca (Monachus Monachus), è un animale in via di estinzione, di cui sopravvivono in natura meno di 700 esemplari.
Ha un corpo allungato, irregolarmente cilindrico, ricoperto da un fitto pelo corto. La pelliccia è di colore nero per gli esemplari maschili, o marrone o grigio scuro in quelli femminili. La testa è tonda e leggermente appiattita, con orecchie prive di padiglione auricolare. Il muso è provvisto di baffi lunghi e robusti, detti vibrisse.
Può raggiungere la lunghezza di 240 centimetri e pesare fino 320 chilogrammi. Un tempo, l’areale di questo splendido animale, comprendeva tutto il Mediterraneo, il Mar Nero, le coste atlantiche della Spagna, del Portogallo e delle Isole Canarie; alcune segnalazioni avvenivano spesso anche nella costa sud della Francia.
La foca monaca veniva spesso catturata per essere esibita in pubblico: a differenza della foca comune, era molto più addomesticabile.

Nel corso del Novecento, il suo areale si è fortemente ridotto, a causa delle persecuzioni dirette e questi animali sopravvivono in poche colonie isolate, nei pressi della Grecia, in alcune isole della Croazia meridionale, in Turchia, nell’arcipelago di Madera, in Marocco e in Mauritania. Di tanto in tanto, vengono avvistati esemplari dispersi, lungo le coste di quasi tutti i paesi mediterranei.
Alla fine del Novecento, la foca monaca veniva considerata estinta in Italia. Tuttavia, fino al 1980 circa esisteva in Sardegna, nell’area del Golfo di Orisei, un nucleo stabile composto da 10-20 foche. Già da quell’anno, altri esemplari vennero avvistati all’Isola del Giglio. A partire dal 2000, gli avvistamenti, sempre sporadici, si sono fatti però più frequenti e sono avvenuti presso altre isole come Capraia e Pianosa.

A occidente della Sicilia, le Isole Egadi sono un’altra area tradizionale per la presenza di questo mammifero; l’ultimo esemplare vi fu ucciso nel 1975. Qui, la foca monaca è stata rivista per la prima volta nel 2010, da un pescatore locale in prossimità della Grotta del Cammello, area prediletta da questo animale quattro decenni prima. Negli anni seguenti è stata ritrovata più o meno regolarmente. Nell’alto Adriatico, la foca monaca è stata segnalata in Istria dal 2010, raggiungendo irregolarmente anche la Laguna di Venezia, dov’è stata fotografata nel 2013.
Dev’essere stata grande la sorpresa dei diversi pescatori che l’hanno vista scivolare leggiadra in acqua. Nei giorni scorsi, gli avvistamenti si sono moltiplicati e hanno riguardato diverse aree dell’isola di Pago, come Punta San Nicola e la Valle di Pago, nelle acque a contatto con il Canale del Velebit o Alpi Bebie.
Ci si auspica che non si tratti di avvistamenti casuali, o irregolari, e che la foca monaca riesca a riprendersi buona parte dell’areale che le era stato sottratto.

di Davide Stocovaz

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