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sabato, 19 Aprile 2025

Peste suina, il Consorzio di San Daniele attiva protocolli

18.01.2022 – 11.26 – È allerta anche in Friuli Venezia Giulia sulla peste suina africana, soprattutto nell’area di San Daniele. Il primo caso accertato di PSA in Italia è stato scoperto a Ovara, in provincia di Alessandria, dove il temibile virus è stato rinvenuto su una carcassa di cinghiale i primi di gennaio. A partire dal 7 di gennaio, in tutte le zone caratterizzate dalla presenza di prosciuttifici e dalla caccia al cinghiale sono scattati i protocolli di prevenzione e sicurezza per l’arginamento della diffusione del virus. La malattia, che non si trasmette all’uomo, potrebbe incidere considerevolmente a livello economico su allevatori, aziende di trasformazioni e prosciuttifici che si potrebbero trovare nella situazione di non poter più esportare i loro prodotti. Per quanto riguarda il Prosciutto di San Daniele questo inciderebbe sul 18% del fatturato tolale. La situazione attualmente non si riflette sul mercato italiano e dell’Unione Europea dove ci sono analoghi protocolli che prevedono regolamentazioni e disposizioni simili, né su di alcuni mercati internazionali come Stati Uniti, Australia e Canada dove sono in vigore accordi specifici. Tuttavia, ci sono già alcuni paesi che hanno chiuso le frontiere alle carni italiani come Cina, Serbia ed altri di minore importanza da un punto di vista commerciale. Finché la situazione permane sotto controllo si è ancora in uno stato di relativa sicurezza. Il Consorzio di San Daniele, dal canto suo, è costantemente in collegamento con il Ministero della Salute per poter dare continui aggiornamenti alle aziende e monitorare la situazione.  Non ci sono ancora segnali di stop né di segregazioni di quei prosciutti che in questo momento sono in transito dall’Italia verso altri paesi, i quali viaggiando prevalentemente in nave percorrono tratte della durata di tre o quattro settimane. La mancata azione di prevenzione sollecita di fronte alla moltiplicazione dei cinghiali, tra i principali portatori della peste suina, che invadono città e campagne da nord a sud dell’Italia dove si contano ormai più di 2,3 milioni di esemplari, è stata denunciata e oggetto di discussione con le istituzioni da parte di alcune regioni italiane già da tempo.

[l.f]

(Fonte Telefiuli)

 

 

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