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mercoledì, 21 Maggio 2025

Caso Resinovich: morte per arresto cardiaco

12.01.2022 – 07.10 – La scomparsa da San Giovanni a Trieste lo scorso 14 dicembre. Il rinvenimento di un corpo di donna, esile come lo era lei, rannicchiato tra la boscaglia dell’ex Opp, nello stesso rione dal quale era scomparsa. Ieri, il riconoscimento della salma da parte di fratello, cugina e marito, Sebastiano Visintin. La morte di Liliana Resinovich è da attribuirsi a uno scompenso cardiaco. Lo conferma la Procura. Come programmato, il medico legale Fulvio Costantinides ha eseguito l’esame autoptico nel pomeriggio. Assieme a lui il consulente di parte del fratello della donna, il medico legale professor Moreschi. I due non hanno rilevato “traumi da mano altrui atti a giustificare il decesso”Il referto autoptico individua la causa della morte in uno “scompenso cardiaco acuto”, e precisa che sono in corso altri accertamenti. Si attendono ora gli esiti degli esami tossicologici, pronti tra una trentina di giorni. La Procura, la Squadra Mobile di Trieste nonché la Polizia Scientifica continuano ad indagare.
“Al momento – spiega il procuratore Antonio de Nicolo – non v’è ragione per modificare la rubricazione del fascicolo processuale aperto all’indomani della scomparsa di Liliana Resinovich a carico di ignoti per l’ipotesi di sequestro di persona ex art. 605 del codice penale”. Nessun ipotesi viene ancora esclusa: “Allo stato non vi sono motivi per privilegiare l’ipotesi che il decesso sia avvenuto a causa di condotte altrui – aggiunge De Nicolo – rispetto a quella del decesso avvenuto per mano propria”. Oggi il magistrato titolare del procedimento, il sostituto Procuratore Maddalena Chergia, emetterà il nulla osta al seppellimento della salma.

b.b

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