07.01.2022-09.18 – Dopo l’approvazione del Consiglio dei Ministri del nuovo decreto legge del 5 gennaio, in cui è stato esteso l’obbligo vaccinale per tutti gli over 50, che avranno tempo fino al 15 febbraio per mettersi in regola rispetto al completamento dell’iter vaccinale, in Friuli Venezia Giulia potrebbero essere tra i 20 e i 25 mila i lavortarori che potrebbero essere sospesi. Una stima che è stata immediatamente dedotta dal numero dei non vaccinati e non guariti entro i sei mesi che in regione ammonta a 58.316 (9,7%). L’obbigo riguarda tutta la popolazione che rientri e superi quella fascia di età, compresi quelli che compiranno i cinquanta entro il 12 giugno, indipendentemente dal fatto che siano lavoratori o meno. Oltre alla previdibile ricaduta che questo provvedimento potrà avere nel mondo del lavoro, tenendo in considerazione che in questo momento sono molte le realtà economiche sotto organico a causa dell’elevato numero di persone in quarantena, l’altro comparto fortemente colpito è quello scolastico. In alcuni istituti manca circa i 15% dei docenti tra non vaccinati e malati. Preoccupati di questa situazione e della difficoltà di gestire in questi giorni la ripartenza della scuola dopo le festività natalizie e l’elevato numero di contagi, è partito un appello da 13 Presidi italiani al Governo, di cui tre sono del Friuli Venezia Giulia, per chiedere due settimane preventive di Didattica a Distanza in modo da potersi adeguare ed organizzare rispetto alle nuove disposizioni anti Covid appena comunicate dal Ministro Bianchi. In tutta Italia l’appello è stato firmato in poche ore da più di 1200 dirigenti scolastici, di cui una settantina del Friuli Venezia Giulia, primo fra Stefano Stefanel del liceo Scientifico Marinelli di Udine.
[l.f]