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venerdì, 11 Aprile 2025

Giallo Resinovich: la sintesi di questi giorni

07.01.2022 – 14.38 – Sarà l’autopsia di lunedì ad aprire uno spiraglio sul ritrovamento di un corpo privo di vita all’ex Opp di San Giovanni a Trieste. E a confermare o smentire se l’identità della donna corrisponda a quella di Liliana Resinovich, pensionata ex dipendente regionale, scomparsa lo scorso 14 dicembre proprio dal rione di San Giovanni. Il cadavere rivenuto mercoledì 5 gennaio aveva dei sacchetti di plastica per alimenti attorno alla testa e stretti attorno al collo, il corpo avvolto da due sacchi neri. Gli unici particolari visibili un paio di occhiali, pare del tipo indossato così spesso da Liliana, e un giubbotto grigio. “Ne aveva un’anta piena di giubbotti – aveva dichiarato il giorno del ritrovamento il marito di Liliana, Sebastiano Visintin – non so, dovrei vedere”. Nelle ore successive alla scomparsa era stato proprio Sebastiano a rivolgersi alla Questura, assieme al fratello della Resinovich. Entrambi quella mattina avevano provato a contattare la donna, che però era uscita di casa solamente con le chiavi, lasciando borsa e i due telefoni. Anche un amico di lunga data, che quella mattina pare avesse un appuntamento con Lilly, si era recato dalla Polizia per rilasciare spontanea testimonianza: si tratta di Claudio Sterpin, podista triestino, legato da un rapporto di stretto affetto alla Resinovich. Infine, la testimonianza di una commerciante del rione che l’aveva vista allontanarsi a piedi, smentendo le dichiarazioni del marito che sosteneva si fosse allontanata in autobus. Anche il prefetto di Trieste, Annunziato Vardè, ha smentito che la donna avesse preso il bus.

Le indagini della Mobile si sono quindi concentrate attorno alla casa dei due coniugi: il 30 dicembre, assieme al Soccorso Alpino, è stata setacciata la zona tra via Capofonte e via Valerio, senza risultati. Poi, la macabra scoperta di mercoledì pomeriggio. La procura della Repubblica di Trieste ha aperto un fascicolo la scorsa settimana. Lo stesso procuratore De Nicolo ha comunicato agli organi di stampa che le probabilità che si tratti della Resinovich sono comunque alte, e che non si esclude il suicidio. Saranno Fulvio Costantinides e Fabio Cavalli a eseguire l’esame autoptico sulla salma. Stando a quanto s’apprende non è stata ancora effettuata l’identificazione: per preservare le tracce presenti sul corpo, ha spiegato Costantinides, la donna è stata spostata così come è stata trovata, i sacchetti per alimenti non sono stati rimossi e non verranno rimossi fino al giorno dell’autopsia, poi si potrà procedere con l’identificazione.

Si sprecano le ipotesi su ciò che realmente è accaduto: omicidio passionale, un movente di tipo economico, un tentativo di fuga da un amore ormai finito. Ciò che è certo è la proverbiale riservatezza della Resinovich, ormai confermata da tante testimonianze. La donna aveva anche un conto corrente del quale il marito non era a conoscenza, contenente 50mila euro. Quei soldi servivano a Liliana per ricostruirsi una vita? Secondo Claudio Sterpin la donna voleva lasciare il coniuge: “Lo diceva da qualche mese e, infondo, a dicembre era arrivato il momento” aveva dichiarato. Insomma, la confusione è tanta sul caso Resinovich, tanto che la procura della Repubblica di Trieste ha diffuso nelle scorse ore una nota nella quale comunica che, valutato l’interesse suscitato nei mezzi d’informazione e per il relativo procedimento penale aperto dall’Ufficio, “ritiene opportuno inviare periodicamente sintetici comunicati stampa sull’andamento delle indagini, onde fornire notizie attendibili” e, soprattutto, fugare i dubbi sulle “tante illazioni che finora sono apparse qua e là sulla vicenda”. Nei prossimi giorni verrà effettuata una tac integrale sul corpo della donna rinvenuta senza vita l’altro ieri e subito dopo verrà eseguito un completo accertamento autoptico. Nel frattempo proseguono le investigazioni da parte della Squadra Mobile di Trieste, coordinate dal sostituto procuratore Maddalena Chergia, titolare del procedimento, finalizzate a raccogliere sul luogo del ritrovamento del corpo senza vita tutto quanto sia rilevante per ricostruire i fatti.

mb.r

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