31.12.2021 – 07.30 – I continui lockdown, una vita sempre più “online” e una digitalizzazione crescente da parte delle amministrazioni e delle imprese ha favorito nell’ultimo biennio una crescita dei reati informatici, facilitata dall’ingenuità di nuove fasce della popolazione non avvezze alla tecnologia. In Italia è proprio il Nord Est, con Veneto e Friuli Venezia Giulia, a risultare tra i più colpiti: nel 2020 il cybercrime è cresciuto del +17,2% in tutta Italia, con un’impennata del +21,3% nel Nord Est, specialmente in Veneto con +35,3%.
In rapporto invece alla popolazione, la terza regione più colpita è il Friuli-Venezia Giulia (530,1).
La città di Gorizia figura ai primi posti per la quantità di reati informatici denunciati, il 50% in più della media italiana (678,1 rispetto a 450).
C’è un’unica eccezione nel Nord Est e risiede nel profondo nord: Bolzano infatti non sembra particolarmente colpita dai reati digitali, con solo un 196,6.
L’analisi del cybercrime è stata resa possibile da uno studio delle Camere di commercio Tagliacarne.
[i.v]